Fernando parlaci un pò di te?
Sono un docente di scuola media superiore. Insegno Economia Aziendale presso l’IIS “Capriotti” di San Benedetto del Tronto rivestendo anche la funzione di vicario del dirigente. Sono fortunato perché svolgo un lavoro molto stimolante e gratificante che mi permette di essere sempre a contatto con i giovani, con i loro problemi ma soprattutto con il loro desiderio di conoscere, di apprendere, di formarsi culturalmente per gettare le basi di quello che potranno essere in futuro. Mi rendo conto dell’importanza sociale e della grossa responsabilità che abbiamo noi docenti nel trasmettere le conoscenze ed un insegnamento di vita a ragazzi e ragazze che saranno la futura classe dirigente del nostro paese.
Come hai accolto la nomina del Vescovo Carlo Bresciani?. Con sorpresa ma soprattutto con gioia per l’attestato di stima ricevuto e per la fiducia dimostrata nei miei confronti, ma anche con timore per il compito non semplice che mi attende. Sono da tanti anni impegnato nel cammino pastorale della diocesi prima come catechista e poi come volontario presso la Caritas Diocesana e vorrei portare la mia esperienza per favorire il dialogo e la collaborazione tra le varie realtà diocesane.
Come vedi la situazione odierna del tuo ufficio e cosa può fare nel concreto?
L’Ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali presenta due belle realtà come il settimanale “L’Ancora” e “ancoraonline.it” che offrono un servizio positivo per la nostra diocesi.
E’ importante renderci conto che il messaggio evangelico passa anche con la carta stampata e oggi soprattutto con i moderni mezzi di comunicazione on line. Al tempo stesso però dobbiamo essere consapevoli dell’importanza delle tematiche che affrontiamo e che portiamo all’attenzione dei nostri lettori. Il messaggio da veicolare è apparentemente semplice: Gesù Cristo ed il suo Vangelo.
A noi trovare il modo per stimolare una riflessione più profonda sulla vita, sul nostro essere donne e uomini in questa società e sul ruolo che possiamo avere per portare luce e gioia a tutti i nostri fratelli.
Penso anche alla difficoltà di coinvolgere in questa esperienza il mondo giovanile ma non dobbiamo avere timore di fare proposte, stimolare dibattiti su tematiche forti, anche difficili che coinvolgono il vissuto dei nostri ragazzi.
Quali sono i progetti sui quali vi impegnerete come ufficio nei prossimi mesi
Riprendendo una felice esperienza della nostra diocesi mi piacerebbe contribuire ad una riflessione sulla dottrina sociale della chiesa affrontando tematiche attuali che interpellano noi tutti come uomini, ma soprattutto come credenti capaci di scelte profetiche.
Penso al concetto di etica associata ai vari campi, etica coniugata con l’economia, con il mondo del lavoro, con la legalità, con il mondo giovanile…..Deve essere una riflessione aperta, rivolta alla nostra città, coinvolgendo il più possibile le varie realtà associative anche laiche e la società civile.
Poi l’Ufficio Comunicazioni Sociali parteciperà all’organizzazione nel prossimo mese di giugno della seconda edizione del Meeting dei giornalisti cattolici che ha rappresentato l’anno passato una esperienza molto interessante e stimolante per la nostra diocesi.
A breve scadenza ci saranno tre momenti interessanti.
Lunedì 22 dicembre presso la sala polivalente della Caritas diocesana ci sarà l’incontro del nostro vescovo con i politici e amministratori locali per gli auguri natalizi. E’ soprattutto un momento per riflettere delle nostre periferie, moderne Corinto, come luogo privilegiato dell’incontro con Cristo. Il primo gennaio durante la S.Messa in Cattedrale ci sarà la consegna da parte del Vescovo, agli amministratori locali, del Messaggio della Pace del nostro papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Pace e, successivamente, il giorno 17 gennaio ci sarà l’incontro del Vescovo con i giornalisti.
Quale sarebbe invece il progetto che vorresti realizzare nel lungo periodo?
L’obiettivo di fondo del nostro Ufficio Pastorale dovrebbe comunque essere quello di stimolare una riflessione più profonda sul ruolo della Chiesa nella società e soprattutto sulle modalità attraverso le quali noi cristiani possiamo incidere nella cultura odierna, nella politica, nei posti di responsabilità di grosse aziende, nel cinema, nella letteratura, nel rapporto con i non credenti, cercando sempre, riprendendo una frase tanto cara del papa Giovanni XXIII, quello che unisce e non ciò che divide.
Sono consapevole della difficoltà del tempo che viviamo ma dobbiamo cogliere le opportunità che ci sono date. E’ questo un periodo carico di pessimismo, ma anche di attese e di sfide, alle quali dobbiamo rispondere con una testimonianza concreta, perché il mondo continui a sperare in Dio nella certezza che Lui non si stanca mai dell’uomo.