CUPRA MARITTIMA – Si conclude con una interessante e approfondita riflessione sulle sorti di un Paese molto vicini a noi la rassegna culturale e storica organizzata da Lucilio Santoni.
Nella serata di venerdì 28 novembre bere presso il Municipio di Piazza della Libertà a Cupra Marittima, il giornalista e saggista Luca Leone, fondatore della casa editrice Infinito, ha presentato il suo ultimo libro intitolato “I bastardi di Sarajevo”.
Come ha spiegato lo stesso Leone: “Il volume è frutto di tre anni di lavoro, si tratta del primo libro che scrivo sotto forma di romanzo, in modo particolare, in presa diretta, come se fosse un film. Infatti recentemente la Rai mi ha contattato perché sembrerebbe interessata a realizzarci proprio un film.
Le storie raccontate sono vere ma nomi dei personaggi, per ragioni immaginabili, sono inventati”. Successivamente l’autore, che in passato ha scritto anche “Srebrenica. I giorni della vergogna”, “Bosnia Express”, “Saluti da Sarajevo”, ha illustrato ai presenti la situazione politica di queste zone, di una Bosnia luogo di scontri tra estremisti, e di una guerra, l’ultima, dalla quale sono usciti tutti vincitori e tutti sconfitti. Ha aggiunto Leone: “Il risultato è che oggi i figli di questa guerra, la popolazione attuale che non vuole per forza etichettarsi come Bosniaca, Serba o Croata, temono di trovarsi senza un’identità, perdendo completamente la cognizione di essere umano. Questi territori sono ancora dunque delle bombe ad orologeria che rischiano di scoppiare con effetti devastanti per tutti”.
Come ha spiegato lo stesso Leone: “Il volume è frutto di tre anni di lavoro, si tratta del primo libro che scrivo sotto forma di romanzo, in modo particolare, in presa diretta, come se fosse un film. Infatti recentemente la Rai mi ha contattato perché sembrerebbe interessata a realizzarci proprio un film.
Le storie raccontate sono vere ma nomi dei personaggi, per ragioni immaginabili, sono inventati”. Successivamente l’autore, che in passato ha scritto anche “Srebrenica. I giorni della vergogna”, “Bosnia Express”, “Saluti da Sarajevo”, ha illustrato ai presenti la situazione politica di queste zone, di una Bosnia luogo di scontri tra estremisti, e di una guerra, l’ultima, dalla quale sono usciti tutti vincitori e tutti sconfitti. Ha aggiunto Leone: “Il risultato è che oggi i figli di questa guerra, la popolazione attuale che non vuole per forza etichettarsi come Bosniaca, Serba o Croata, temono di trovarsi senza un’identità, perdendo completamente la cognizione di essere umano. Questi territori sono ancora dunque delle bombe ad orologeria che rischiano di scoppiare con effetti devastanti per tutti”.