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La FUCI contro la corruzione, malaffare, nepotismi e raccomandazioni negli atenei

Un appello rivolto ai rettori degli atenei italiani “per difendere e incoraggiare chi segnala corruzione, malaffare, nepotismi e raccomandazioni” nelle università. In occasione della Settimana Fuci dell’università, promossa per la settima volta – momento dell’anno che vede organizzati vari eventi di riflessione e formazione in altrettanti atenei del Paese -, la Federazione universitaria cattolica italiana vuole “assumersi un impegno concreto in università: sostenere la nuova campagna di Libera ‘Riparte il futuro’, campagna per la ‘Trasparenza nelle università italiane’”. Si tratta, spiega la presidenza Fuci, “della più grande campagna digitale contro la corruzione mai organizzata in Italia che contempla una sezione dedicata al mondo dello studio e dell’istruzione”. Una petizione da firmare, una presa d’impegno nel segnalare episodi di illegalità “a cui può capitare di assistere” e una richiesta alle 66 università della Penisola, nelle figure dei rettori, “di stare dalla parte di chi ha il coraggio di esporsi per denunciare ogni tipo di illegalità che avvenga fuori o dentro gli atenei”. La Fuci si aggiunge così a Libera, Gruppo Abele, Cgil, Cittadinanzattiva, Link Coordinamento universitario, Unione degli studenti, Rete della conoscenza, Forum nazionale giovani, Centro iniziativa democratica insegnanti e Movimento studenti di Azione cattolica.

Fuci chiarisce: “La legge anticorruzione del 2012 ha introdotto il whistleblowing, letteralmente ‘suonare il fischietto’, espressione per indicare chi sceglie di rompere i muri del silenzio sulle illegalità a cui talvolta può capitare di assistere. Quello che viene chiesto a tutti i rettori italiani è di sottoscrivere con Libera e tutte le associazioni con essa schierate, un impegno a favore dei whistleblowing per fornire efficace protezione a chi denuncia episodi d’illegalità e sostenere così un meccanismo virtuoso che argini la corruzione in questo nostro Paese, corruzione che nel mondo dell’istruzione distrugge molto più di quello che ci si immagina, annienta il diritto allo studio e la fiducia nel sistema pubblico”. “Occorre il ruolo fondamentale della società civile: studenti, docenti, ricercatori, personale, cittadini tutti per fare formazione e sensibilizzare a questi temi apportando un reale cambiamento culturale”. Per informazioni sulla raccolta firme, su come segnalare illeciti e sulla carta d’intenti proposta ai rettori www.riparteilfuturo.it/istruzione, università@riparteilfuturo.it, www.fuci.net.

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