Un altro Papa in piazza Vittorio. È qui, nello spazio più capiente del centro storico, che Francesco celebrerà la Messa, nella mattinata del 21 giugno 2015. Quello sarà il giorno tutto “torinese” di Bergoglio: visiterà la Sindone, sarà nella basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco per rendere onore a san Giovanni Bosco nel secondo centenario della nascita. Questo primo dettaglio del programma è stato comunicato oggi dal Comitato per l’ostensione della Sindone, ed è quello decisivo: intorno all’orario e alla localizzazione della Messa ruota, infatti, il resto della giornata papale a Torino. L’indicazione per piazza Vittorio è maturata in una riunione in arcivescovado questa mattina. Vi hanno partecipato, con monsignor Nosiglia, il sindaco di Torino Fassino, il vicesindaco Elide Tisi, l’ispettore salesiano don Enrico Stasi e i rappresentanti degli altri Enti che promuovono e organizzano l’ostensione: Regione Piemonte, Provincia di Torino, fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Crt, direzione regionale dei Beni Culturali.
Come Giovanni Paolo II. Piazza Vittorio risponde bene alla volontà di Francesco di una visita “alla città” e non solo alle realtà religiose. Giovanni Paolo II celebrò qui la Messa il 24 maggio 1998, per la beatificazione di Teresa Bracco, Giovanni Maria Boccardo e Teresa Grillo Michel; già nel 1980, nel corso della sua prima visita a Torino, il Papa polacco aveva salutato un’ultima volta la città dalla scalinata della Gran Madre di Dio, oltre il fiume, lasciando quell’augurio che è diventato quasi uno slogan: “Torino, vivi in pace!”.
Il primo viaggio in una grande città italiana. Papa Francesco aveva annunciato la data della sua visita a Torino il 6 novembre scorso durante l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. Il primo viaggio in una grande città italiana è, per Bergoglio, anche un “ritorno alle radici”: da Torino per l’Argentina partirono infatti i genitori di Jorge Mario, negli anni ‘20 (e in questi mesi non sono mancate le ipotesi e gli scoop giornalistici su possibili incontri con i parenti del Papa che vivono a Torino e nel Monferrato: ma al momento non c’è nulla di stabilito in questo senso). Sulle radici piemontesi del Papa si sono fermati anche i vescovi della Regione, che ieri hanno diffuso un loro messaggio per invitare tutte le comunità cristiane ad essere presenti a Torino nella giornata del 21 giugno. Un invito rivolto prima di tutto ai giovani e alle persone in condizione di sofferenza (le due “categorie” cui si rivolge principalmente l’ostensione), ma che i vescovi allargano ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà. “Ci aspettiamo – scrivono i vescovi di Piemonte e Val d’Aosta – che dall’incontro col Papa scaturisca e si rafforzi in tutti noi una speranza contagiosa, per le nostre Chiese come per tutto il popolo subalpino. Il nostro territorio è duramente provato, in questi anni, da una crisi non solo economica ma sociale e morale. La visita del Papa contiene anche un preciso richiamo: tocca a noi, cristiani del Piemonte e della Val d’Aosta, testimoniare chiaramente quella ‘gioia del Vangelo’ evocata nella sua lettera apostolica, una gioia che è la ragione stessa del nostro vivere”.
L’invito dei vescovi. Non riguarda solo la giornata del Papa ma l’intera ostensione, che dura dal 19 aprile al 24 giugno: la visita alla Sindone è gratuita, come pure la prenotazione che è però obbligatoria, per evitare code e intasamenti. Si prenota esclusivamente dal sito ufficiale www.sindone.org In questi giorni parte anche, sui giornali cartacei e nel web, la campagna pubblicitaria per invitare a prenotare la visita alla Sindone. Il materiale degli annunci è stato realizzato dall’Agenzia “Armando Testa”, il maggiore studio pubblicitario italiano, divenuto partner dell’organizzazione dell’ostensione (anche il logo è stato frutto di una sintesi elaborata dai creativi dello Studio Testa).
Clima da Gmg. I giorni del Papa saranno vissuti anche in “clima” di Gmg da migliaia di giovani, provenienti dalle diocesi d’Europa e dalle comunità salesiane di tutto il mondo, che si incontreranno con i giovani torinesi e piemontesi per attendere insieme Papa Francesco. Anche questo grande raduno è al centro dei temi organizzativi dell’ostensione.
Un “edificio” da costruire. La scelta della piazza andrà ora confrontata con i criteri della sicurezza, italiana e vaticana, e poi condivisa con la Casa Pontificia. È il primo, fondamentale tassello di un “edificio” ancora tutto da costruire: a mons. Nosiglia stanno giungendo migliaia di richieste, segnalazioni, inviti per poter incontrare Papa Francesco, e il programma delle ore torinesi di Bergoglio sarà il frutto di un lavoro di cesello e tessitura diplomatica che si preannuncia impegnativo: un lavoro, però, che dice bene quanto grande sia l’attesa per il Papa che “torna” nella sua terra d’origine.