“Soffriamo di un cancro. L’antisemitismo è una malattia della Francia e dell’Europa”. Ad esprimere con queste parole lo choc e la preoccupazione della comunità ebraica di Francia per l’aggressione nella periferia parigina a Créteil ad una famiglia di origini ebraiche è il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia Roger Cukierman. Un fatto che per il presidente del Crif dimostra “se ce ne fosse ancora bisogno l’aggravarsi del clima di insicurezza nel Paese. Spero – ha aggiunto – che la giustizia faccia il suo corso e sia severa”. Secondo i dati del servizio di protezione della comunità ebraica (Spcj) di Francia minacce e aggressioni antisemite sono praticamente raddoppiate nei primi sette mesi del 2014, segnando cioè un aumento del 91% dal primo gennaio al luglio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2013. Prendendo in esame le denunce accolte dal Ministero dell’Interno, sono stati 527 gli atti antisemiti compiuti nel 2014 contro i 276 del 2013. Si tratta di atti di violenza contro individui, sinagoghe e scuole della comunità ebraica. Caldi sono stati in modo particolare i mesi di gennaio, in corrispondenza con l’ “affaire Dieudonné” e il mese di luglio con le manifestazioni anti-israeliane organizzate in Francia, segno di come gli avvenimenti del Medio Oriente hanno una ripercussione anche in Europa. Il Crif chiede al governo di avviare un “piano specifico di urgenza” per “invertire la tendenza”.