“Ormai siamo irrilevanti – afferma padre Pizzaballa -. Siamo troppo pochi e per di più divisi al nostro interno. Non riusciamo a trovare un accordo neanche su chi debba pulire che cosa all’interno della Chiesa del Santo Sepolcro”. Intanto i fedeli continuano ad abbandonare la Terra Santa, anche a causa dell’impatto negativo che le tensioni stanno avendo sul turismo, uno dei pochi settori che offre loro possibilità di impiego. “Negli ultimi due o tre mesi, ben diciannove famiglie cristiane hanno lasciato Betlemme per l’Europa o l’America”, ricorda il custode. A favorire l’emigrazione è anche la tragedia che si sta consumando nel vicino Iraq per mano dello Stato islamico: “Alla luce delle violenze subìte dai fratelli nella fede iracheni, nei cristiani di Terra Santa si rafforza la convinzione che in Medio Oriente non vi sia più posto per loro”. Padre Pizzaballa ritiene che il 2014 rappresenti uno spartiacque per la storia della cristianità mediorientale, specie a causa delle violenze commesse da Isis in Iraq e dell’esodo di centinaia di migliaia di fedeli ad abbandonare la Siria. “Quest’anno è stato per il Medio Oriente, ciò che la prima guerra mondiale è stata per l’Europa. Nulla sarà più come prima. In Siria, ad esempio, dovremo ricostruire la comunità cristiana ed anche i rapporti con la maggioranza musulmana. Si tratta di sfide enormi da affrontare”, conclude.