“Il disagio psichico e la sofferenza sono certamente tra le più pesanti ‘periferie esistenziali’, che proliferano laddove vi è carenza di relazione, povertà di affetti, incapacità di ascolto, situazioni in cui spesso è vittima anche la famiglia”. A sottolinearlo sono a nome della Conferenza episcopale piemontese, monsignor Francesco Ravinale, vescovo di Asti e delegato per la pastorale della Carità, e monsignor Guido Fiandino, ausiliare di Torino e delegato per la pastorale della Salute, in un messaggio diffuso in occasione della Giornata nazionale della salute mentale che si celebra oggi. “Siamo tutti chiamati – proseguono i vescovi – ad elaborare e realizzare proposte orientate all’educazione, all’accoglienza, alla capacità di promuovere e testimoniare stili di vita improntati sulla qualità della relazione piuttosto che sullo strumento con cui attuarla”. Evidenziano, inoltre, che i “cristiani sono particolarmente interpellati da questo drammatico aspetto della fragilità umana e vanno incoraggiati a manifestare, in opere e parole, la concreta possibilità di ‘aprirsi a una nuova vita’”. Invitano a dare “voce e testimonianza anche verso le persone con disturbo psichico che nella debolezza e nella sofferenza emerge e si scopre la potenza di Dio, che supera la nostra debolezza e la nostra sofferenza”.