Lo afferma Nils Muižnieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, appena rientrato da una visita e Kiev e nelle regioni orientali del paese. Il commissario riferisce di “ripetute gravi violazioni dei diritti umani”, ricorda le centinaia di omicidi, rapimenti e sparizioni forzate, torture e maltrattamenti, e afferma di avere ribadito ancora una volta, nel corso di questo suo quarto viaggio in Ucraina, “l’obbligo di condurre indagini efficaci, secondo i criteri della Corte europea dei diritti dell’uomo, insistendo sull’importanza che le autorità ucraine cooperino pienamente con il Gruppo internazionale di esperti istituito dal segretario generale CdE con il compito di riesaminare le indagini relative agli eventi di Piazza Maidan e di Odessa”. Muižnieks esprime apprezzamento per “lo sforzo” compiuto da volontari ed enti locali a favore di profughi e sfollati interni (almeno mezzo milione), ma sostiene la necessità di “impegno e coordinamento ad alto livello da parte delle autorità nazionali”. “Occorre trovare – conclude – una soluzione pacifica per fare cessare i combattimenti e la violenza, e prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani”.