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La vigilia e la Solennità della Patrona diocesana vissute nelle Parrocchie montaltesi

Di Lauretanum

MONTALTO DELLE MARCHE – I giorni che vanno dal sette al dieci di dicembre racchiudono la prima decade del mese in un continuo canto di lode a Dio per le meraviglie operate nella Vergine Santissima.

Già i giorni della Novena e della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria hanno aiutato le nostre Comunità cristiane a vivere con più fervore il clima dell’Avvento, nel solco della tradizione mariana.
Molte sono le preghiere e tantissime le usanze ancora tramandate e vissute dalle nostre Famiglie su tutto il territorio diocesano in occasione della Festività della Beata Vergine Maria di Loreto, celebrata come Solennità in tutta la Regione Marche, ma particolarmente sentita nella nostra Chiesa locale, dal momento che dopo la piena unione delle antiche diocesi di Montalto e di Ripatransone, Ella fu proclamata dall’allora Vescovo diocesano, Monsignor Giuseppe Chiaretti, Patrona unica della nuova Diocesi.
Anche nelle Comunità di Montalto, nel pomeriggio del nove e nella mattinata del dieci, diversi sono stati i momenti di preghiera e le attestazioni di fede in onore della Madre celeste, una tra tutte quella del tradizionale ‘focaraccio’, il falò che si accende nella contrade e nelle piazze dopo il tramonto, fino alle ore notturne più tarde, per salutare il “passaggio” della Santa Casa, nel suo viaggio angelico dalla Palestina al colle lauretano. Un passaggio che trova tra l’altro testimonianze continue nelle riproduzioni artistiche disseminate nella gran parte delle chiese del nostro territorio collinare.

Oltre al simulacro ripano, venerato nel Santuario diocsano della Madonna di San Giovanni, che è in questa occasione annuale al centro dell’attenzione dell’intera Chiesa particolare, e l’effigie antichissima e raffinata della Concattedrale sistina, custodita nel Museo Vescovile, la Comunità cristiana di Montalto ne vanta altre, meno preziose, ma comunque piuttosto belle, ancora oggi, soprattutto in questa circostanza liturgica, oggetto di visita e di devozione da parte dei fedeli piccoli e grandi. Un ringraziamento va a quanti si sono prodigati per accendere e vigilare il buon andamento dei falò, sia a Patrignone che nel capoluogo, mentre ci si raccoglieva tutti insieme in preghiera fraterna, semplice e sentita, al ritmo delle Litanie proposte in canto dal Parroco don Lorenzo.

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