“Contrastare l’isteria collettiva che si sta diffondendo nel nostro Paese sul rischio Ebola rappresentato dagli immigrati di origine africana nel nostro Paese”. Aldo Morrone, presidente dell’Istituto mediterraneo di ematologia (Ime), spiega l’obiettivo del convegno “La globalizzazione della salute. Da Ebola a Reston. Quali misure e interventi nella prevenzione in Italia” che la Fondazione Ime promuove oggi a Roma, nell’ambito dell’XI edizione di Sanit, Forum internazionale della salute. “L’Occidente è spaventato, ma il nostro sistema di prevenzione è molto efficace”, assicura Morrone. Ciò che conta veramente, sostiene, è “mettere al centro dell’assistenza sociale e sanitaria le persone più vulnerabili. Altrimenti non potremo garantire la salute che secondo la nostra Costituzione è un diritto fondamentale di tutti gli esseri umani presenti sul nostro territorio. Nel nostro Occidente sprechiamo troppe risorse per curare i sani e trascuriamo invece i malati”. Mission dell’Ime, spiega, è “promuovere progetti a rete per implementare le relazioni e l’integrazione di strutture italiane ed estere, in particolare del bacino del Mediterraneo”.
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