PROVINCIA – I magnifici e suggestivi scenari dei nostri Monti Sibillini sono al centro del nuovo romanzo edito dalla casa editrice Giunti “Se Chiudo gli Occhi” di Simona Sparaco, affermata scrittrice a livello nazionale e sceneggiatrice, presente in questi giorni nel Piceno impegnata in una serie di conferenze per presentare la sua ultima fatica letteraria.
L’autrice è stata ricevuta stamane a palazzo San Filippo, presente il Consigliere Alberto Antognozzi, dal Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo, soddisfatto per una iniziativa culturale che costituisce una preziosa occasione per accendere i riflettori sulle straordinarie risorse ambientali, culturali ed artistiche della nostra montagna che, anche sulla letteratura contemporanea, continua ad esercitare un fascino senza tempo con la forza dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni.
Simona Sparaco, che vive tra Roma e Singapore, ma con famiglia di origini marchigiane, ha collaborato come autrice per serie televisive quali “Love Bugs” e “Don Luca c’è” e nel 2013, per Giunti, ha pubblicato “Nessuno sa di noi”, un istantaneo bestseller del passaparola, ristampato in 15 edizioni, vincitore del Premio Roma e finalista nella cinquina del Premio Strega.
Protagonista del romanzo è Viola che, insieme al padre artista famoso compie un viaggio nelle Marche, loro terra d’origine, alla ricerca dei valori veri della vita e della riconciliazione tra padre e figlia riscoprendo alle pendici dei Sibillini il senso degli affetti e delle cose perdute.
“E’ il mio quinto romanzo – ha dichiarato Simona Sparaco – e sta riscuotendo molto successo tra il pubblico con una grande tiratura e questo mi fa piacere perché contribuisce a far conoscere ai lettori le bellissime montagne dei Sibillini e il territorio Piceno che merita di essere visitato dai grandi circuiti del turismo di massa per le sue grandi risorse ambientali ed artistiche. Mi ha sempre colpito, in particolare, Foce di Montemonaco che si presenta come uno scrigno incantato tra i monti“.
Il Presidente D’Erasmo da parte sua ha sottolineato come “il Piceno meriti di essere valorizzato anche dal punto di vista culturale per i paesaggi, le tradizioni, la storia, le caratteristiche della sua comunità” e si è complimentato con la scrittrice per un’opera “che coniuga la narrazione di affetti e valori familiari con luoghi e scorci di un territorio straordinario“.