“Via il presepe dalle scuole a Salerno, Bergamo, in Piemonte. La recita scolastica di Natale? Mai più la sia metta in scena nel teatro parrocchiale a Terni. E, dulcis in fundo, si tolgano anche tutti i simboli religiosi presenti negli atenei, come chiesto in un appello all’Università di Firenze. Puntuali tornano le strumentalizzazione del Natale ai fini di festa immotivata, mascherate da rispetto delle persone di fedi diverse dalla cristiana o non credenti, in nome della laicità dello Stato”. Così in una nota l’Age (Associazione italiana genitori) commenta gli ultimi casi di cronaca legati al Natale, apparsi in questi giorni sui mezzi d’informazione. “Ma ormai il Re è nudo. Una finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, sta diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l’ateismo. Un progetto che si costruisce sulle spalle dei nostri figli e di noi genitori, che s’impone attraverso la politica e che non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana per relegarla a qualcosa di puramente privato”, prosegue la nota. “Una società laica, uno Stato laico non sono laicisti – conclude l’Age -. La laicità è altro discorso. Significa che lo Stato si pone in una posizione d’imparzialità, non d’indifferenza, nei confronti delle varie religioni”.