Affidarsi a Dio anche nei momenti bui, anche se non capiamo a volte la storia che fa con noi: ma è sempre storia di salvezza. Lo ha detto ieri Papa Francesco nella Messa a Santa Marta. “Dio ha voluto salvarci nella storia”: la nostra salvezza “non è una salvezza asettica, di laboratorio. No! È storica. Lui ha fatto un cammino nella storia col suo popolo”. Dunque, “non c’è una salvezza senza storia. E per arrivare al punto di oggi c’è stata una lunga storia, una lunghissima storia”. E così, passo a passo, “si fa la storia. Dio fa la storia, anche noi facciamo la storia; e quando noi sbagliamo, Dio corregge la storia e ci porta avanti, avanti, sempre camminando con noi. Se noi non abbiamo questo chiaro, mai capiremo il Natale! Mai capiremo l’Incarnazione del Verbo! Mai! È tutta una storia che cammina. ‘Padre, è finita questa storia col Natale?’; ‘No! Adesso ancora il Signore ci salva nella storia. E cammina col suo popolo’”. Il Pontefice ha parlato di “un altro momento brutto nella storia di salvezza”, quello di Giuseppe che scopre che Maria è incinta: “Lui soffre, vede le donne del villaggio che chiacchieravano nel mercato; ma lui soffre. ‘Ma questa è buona, io la conosco! È una donna di Dio. Ma cosa mi ha fatto? Non è possibile!”. Sa che Maria “è incapace di infedeltà”. Nei momenti brutti, “questi eletti di Dio, per fare la storia devono prendere il problema sulle spalle, senza capire”.
“Così fa Giuseppe, l’uomo che nel momento più brutto della sua vita, il momento più oscuro, prende su di sé il problema. E lui accusa se stesso agli occhi degli altri per coprire la sua sposa”, ha sottolineato Francesco. Infatti, Giuseppe, dopo il sonno, “prese con sé la sua sposa. ‘Non capisco niente, ma il Signore mi ha detto questo e questo apparirà come mio figlio!’”. “Fare storia con il suo popolo – ha osservato il Papa – significa per Dio camminare e mettere alla prova i suoi eletti”. Ma alla fine li salva: “Ricordiamo sempre, con fiducia, anche nei momenti più brutti, anche nei momenti della malattia, quando noi ci accorgeremo che dobbiamo chiedere l’estrema unzione, perché non c’è uscita, di dire: ‘Ma, Signore, la storia non è incominciata con me né finirà con me! Tu vai avanti, io sono disposto’. E metterci nelle mani del Signore”. Cosa ci insegnano, dunque, gli eletti di Dio? “Che Dio cammina con noi, che Dio fa storia, che Dio ci mette alla prova e che Dio ci salva nei momenti più brutti, perché è nostro Padre. E secondo Paolo è il nostro Papà. Che il Signore ci faccia capire questo mistero del suo camminare col suo popolo nella storia, del suo mettere alla prova i suoi eletti e la grandezza di cuore dei suoi eletti, che prendono su di loro i dolori, i problemi, anche l’apparenza di peccatori – pensiamo a Gesù – per portare avanti la storia”.
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