Un bambino mette una piccola sciarpa di seta al collo di Papa Francesco, al suo arrivo al Centro Congressi di Colombo per l’incontro con i leader religiosi. È in braccio alla mamma e il Papa lo saluta unendo le mani in gesto di preghiera e di ringraziamento. Nella grande sala è un sacerdote hindu a coprire le spalle di Francesco con uno scialle giallo, simbolo di rispetto e di onore.
Due piccoli gesti che chiudono la prima giornata del viaggio papale in Asia. Ma non sono semplici gesti, c’è molto di più: Francesco è il Papa che parla della cultura dello scarto, della necessità che i due poli della società, i bambini e gli anziani, siano presi in considerazione e non scartati, come spesso accade nelle nostre società.
Il gesto diventa allora messaggio che vede assieme chi ha la forza di andare avanti e chi conosce la strada della saggezza. In una visita come questa, in una nazione che ha vissuto il dramma di un conflitto civile, contrapponendo il popolo singalese a quello tamil per più di 25 anni, il giovane bambino, l’anziano sacerdote rappresentano davvero quel progetto di speranza e di pace di cui il mondo ha bisogno. Progetto che deve vedere in primo piano proprio i leader religiosi che hanno il compito di condannare l’uso della religione per promuovere violenze e guerre. Per evitare proprio che bambini come questo della sciarpa, siano costretti a imbracciare armi o a morire vittime innocenti della follia umana.
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