PHILIPPINES-RELIGION-VATICAN-POPE

Le Filippine sono il Paese dove l’Asia ti accoglie con il sorriso. Per l’arrivo di Papa Francesco anche con una esplosione di gioia e di festa, all’aeroporto c’erano centinaia di giovani che hanno messo in scena una coreografia con ombrelli con i colori della nazione e hanno cantato “benvenuto, Papa Francesco”. Lungo le strade della capitale fino alla Nunziatura si sono visti circa due milioni di persone. Una vera festa di popolo. E sono proprio questi uomini e donne, soprattutto i poveri, che Francesco metterà al centro del suo messaggio in questa terra; i poveri che vogliono andare avanti, dice dialogando con i giornalisti sul volo che da Colombo, Sri Lanka, lo porta nell’arcipelago, in poco più di sei ore. I poveri che hanno sofferto del tifone Yolanda e ancora ne patiscono le conseguenze, i poveri che hanno la fede e la speranza.
Le parole di Francesco ci aiutano a comprendere meglio il senso di questa visita; ma – se volete – sono anche il senso e la chiave per leggere il pontificato di Papa Bergoglio, che dal suo primo appuntamento ha voluto che fossero proprio i poveri, i primi del suo pontificato. Ricordate? Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri. Li ha incontrati a Lampedusa, in Brasile, in Turchia, in Medio Oriente. Li incontrerà anche in questo viaggio, quando andrà a Tacloban, sabato, per ricordare i diecimila morti del Tifone che ha colpito la città e l’isola di Leyte, l’8 novembre 2013, e incontrare quanti, quel giorno, hanno perso ogni cosa, e sofferto per la morte di un loro parente.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *