SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuto questa mattina, martedì 20 gennaio, in sala Giunta, un incontro tra Comune di San Benedetto del Tronto, Provincia di Ascoli Piceno e Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici delle Marche.
All’incontro erano presenti per il Comune l’assessore all’Urbanistica Paolo Canducci, i dirigenti ing. Germano Polidori e arch. Farnush Davarpanah e il funzionario geom. Giorgio Rossi, per la Provincia il Presidente Paolo D’Erasmo, il consigliere Stefano Novelli e il funzionario arch. Francesco Barra, per la Sovrintendenza il funzionario arch. Miriam Pompei.
Sul tavolo le questioni relative all’attività edilizia consentita da trent’anni sulla base dei Piani di Recupero approvati dal Comune per le zone A1 (Paese alto), A2 (Centro città) e A3 (Porto d’Ascoli) e al regolamento dei dehors delle attività commerciali.
“E’ stato un confronto proficuo – dichiara l’assessore Canducci – a seguito del quale gli Enti hanno concordato di organizzare incontri periodici tra tecnici per individuare regole certe. In linea generale si sono definite le modalità con cui costruire un rapporto di costante collaborazione tra tutti i soggetti pubblici interessati alla materia attraverso un interscambio di pareri e indicazioni. Abbiamo infatti concordato – è la conclusione di Canducci – che il confronto venga esteso ad altri siti d’interesse generale della città dalla riqualificazione di un immobile situato in via Saffi inserito nel Progetto Casa, fino al restauro del lungomare su cui peraltro si è già registrata una proficua relazione già in fase di impostazione del progetto”.
“Per i Piani di Recupero – aggiunge il dirigente Polidori – saranno concordate linee guida integrative delle norme tuttora vigenti, al fine di precisare le modalità d’intervento non solo sugli edifici di rilevanza storica ed architettonica. Invece riguardo al Regolamento comunale per l’utilizzo delle superfici e delle aree pubbliche, si renderà necessario precisare le caratteristiche dei principali elementi di arredo installabili, in considerazione che gli spazi pubblici urbani, soprattutto nell’isola pedonale del centro città, vengono individuati dalla legge come beni culturali”.