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Il ‘Best house rom’ viola i diritti umani

L’Associazione 21 luglio “ha presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione, guidata dal presidente Raffaele Cantone, per accertare la trasparenza degli atti che hanno portato all’apertura e al funzionamento del Centro di raccolta Rom ‘Best house rom’, situato a Roma in via Visso”. “Nonostante il ‘Best house rom’ – dichiara l’associazione – non rispetti i requisiti strutturali e organizzativi previsti dalla normativa regionale che regola l’apertura e il funzionamento delle strutture socio-assistenziali nella Regione Lazio, la struttura continua ad accogliere famiglie rom con costi elevatissimi. Nel 2014 la gestione del centro è costata all’amministrazione comunale una cifra stimata superiore ai 3 milioni di euro”. “Alla luce della documentazione allegata all’esposto spetterà all’Ufficio diretto da Raffaele Cantone stabilire se procedere con un’attività di vigilanza sul ‘Best house rom’, una struttura priva delle adeguate autorizzazioni, dal costo economico apparentemente spropositato per il servizio offerto, in cui sono violati sistematicamente i diritti umani delle donne, degli uomini e dei bambini rom che vi vivono”.