Diletta De Simplicio
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è conclusa in bellezza la serata di domenica 18 gennaio, al Teatro Concordia.
In bellezza sì, perché la storia di San Francesco d’Assisi è intrisa di verità e raccontarla e riviverla attraverso una commedia musicale tocca le corde più profonde dell’animo umano, facendoci assaporare che la verità profuma di bellezza.
Per noi, componenti della compagnia “Arpa & Cetra” di Sant’Egidio alla Vibrata, lo spettacolo è iniziato già nel tardo pomeriggio quando, arrivati in teatro, alcuni si sono riuniti per montare la scenografia. Gli attori rileggevano i loro copioni, i cantanti scaldavano la voce, i ballerini ripassavano le coreografie…tutti all’opera dunque, così come devono essere al loro posto: costumi, oggetti di scena, microfoni. Ma la normale routine che ha preceduto la rappresentazione teatrale non è stata solo l’ennesima occasione di prepararsi concretamente all’incontro con il pubblico bensì la rinnovata esperienza di un “noi” sempre più forte, di un confronto e di un dialogo sempre crescenti. L’oculata organizzazione, però, non è sempre garanzia di tutto: non può fermare ad esempio un’influenza o l’accidentale slogatura di una caviglia, né rimandare gli impegni del giorno dopo degli attori-studenti, che tra una pausa e un’altra ripassano un capitolo. Sono le preoccupazioni e gli imprevisti del “dietro le quinte” a cui gli spettatori in sala, più di 100, non hanno assistito.
Tra essi c’erano molti sacerdoti e seminaristi e, proprio quest’ultimi, provenienti dal seminario “Redemptoris Mater” di Macerata, hanno salutato a fine spettacolo noi, ragazzi del musical, avvolgendoci in un caloroso abbraccio di solidarietà e fraternità. Nelle loro mani abbiamo affidato il ricavato della serata: una cifra pari quasi a 700 euro che servirà a sostenere l’attività del seminario missionario d’ispirazione neocatecumenale, che “vive” grazie a generosi benefattori e libere offerte che rendono possibile il loro apostolato in Asia, in particolare in Cina. Il vicerettore del seminario, Padre Kristof, intervenuto sul palco, ha aperto lo spettacolo pronunciando parole di gratitudine: – Quest’iniziativa, ispirata dallo Spirito Santo, è stata accolta con gioia da parte di tutti i seminaristi -. Così è sembrato essere stato altrettanto per il pubblico in sala che ha “risposto” all’invito con affetto. Il musical “Forza Venite Gente”, d’altronde, non può lasciare indifferenti: al di là delle più o meno buone performance, a far da padrone sul palco,infatti, è stato il messaggio di San Francesco e Santa Chiara.
Lui, un ragazzo che la Grazia di Dio ha trasformato da ricco mercante a povero frate, che fa una mirabile scoperta: la ricchezza non è nel denaro e la povertà non è negli stracci; lei che, tagliati i suoi capelli per coprire il capo di un velo bianco, scopre come la rinuncia sia in realtà una conquista vestita da sposa.
Con lo sguardo di Dio, per loro la povertà, la letizia, la semplicità acquistano un significato diverso, il creato si anima, le creature mutano la loro indole e persino la morte può essere dolce. Tutto benedicono e per tutto lodano. Ecco, oltre agli applausi e la festosa serata, ciò che rimane è un canto di lode. Ciò che invece ci auguriamo sia rimasto a voi è il ricordo di un sorriso, di un momento lieto, di una gioia. Una gioia per noi senza fine, che ogni volta ci fa più “ricchi”.
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