Un grande “vocabolario dell’umano”, come opera collettiva e “work in progress”. Per declinare l’umanesimo partendo “dal basso” e in maniera interattiva, cioè aperta al contributo di tutti gli “internauti”, non solo degli specialisti o degli addetti ai lavori. È una delle rubriche del nuovo sito del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015), in rete a partire da oggi (23 gennaio), vigilia della festa di san Francesco di Sales, patrono dei comunicatori. Cliccando su www.firenze2015.itl’impatto che predomina – in sintonia con gli standard più moderni e aggiornati del settore – è quello visivo, con scritte a caratteri vivaci e “font” accattivanti, video e grandi fotografie che scorrono al centro della “home page” o, più piccole, fanno da corredo a rubriche, articoli e interviste. In alto a sinistra, il logo del Convegno, scelto – per la prima volta nella storia dei Convegni ecclesiali nazionali – sui “social” e da ora dotato anche di una apposita animazione.
Parole “in libertà”. Spirito, limite, mitezza, città, prudenza… Sono queste, per ora, le “parole dell’umano” – titolo dell’omonima rubrica – che se vengono raggiunte dal mouse “si animano”: colorandosi di arancione, svelano il proprio contenuto, illustrato e firmato da chi ha scelto di soffermarsi sul significato di una delle sfaccettature dell’umanesimo. Accanto a queste cinque, però, ci sono sullo sfondo altre decine e decine di parole che, da qui a novembre, aspettano soltanto il “clic” degli utenti di Internet: insieme alle voci stilate dagli esperti, i frequentatori della Rete possono infatti arricchire, grazie al loro diretto contributo, questo dizionario un po’ speciale. “La partecipazione interattiva – spiega Chiara Giaccardi, membro della Giunta di presidenza del Comitato preparatorio del Convegno di Firenze – è stata da subito uno dei tratti distintivi del lavoro di preparazione all’appuntamento di novembre, in particolare tramite il sito. Le ‘parole dell’umano’ possono essere segnalate, perché ritenute importanti da chi naviga, o addirittura possono diventare l’oggetto di una voce da scrivere in proprio, per essere poi pubblicate dopo la verifica da parte dei membri del Comitato e dello staff redazionale”. “Lo stile e l’ampiezza di ogni voce di questa rubrica – aggiungeAdriano D’Aloia, coordinatore della redazione digitale – è quello del post di un blog. L’obiettivo è cercare di dire cose difficili in maniera semplice, senza ridurre la complessità ma superando un linguaggio arcano e generalista con tante piccole proposte che vengono dall’esperienza comune”. “Per prendere la parola nello spazio pubblico della contemporaneità, per poter rendere ragione anche a parole della speranza che ci sostiene, per annunciare con consapevolezza la bellezza dell’umano è importante ripartire dalle parole, riscoprendo il loro significato più autentico”, recita il claim: “A te la parola! Partecipa anche tu”. Le altre rubriche del nuovo sito sono di carattere culturale: si può partire, ad esempio, dalle opere d’arte per narrare le peripezie dell’umanesimo da Raffaello fino a Andy Warhol, passando per Tiziano o Caravaggio. Anche i film possono interpellarci sui volti dell’umano, tra le pieghe spesso ambigue e contraddittorie del nostro tempo.
Primo: la famiglia. Sono già duecento i contributi arrivati dal territorio – tra diocesi e associazioni – al Comitato preparatorio. Un ricco materiale che, senza sosta, si sta lavorando per “trasferire” dal vecchio al nuovo sito. Anche qui, “lavori in corso”, visto che il numero delle schede da inventariare sotto forma digitale cresce di giorno in giorno. Al centro della “home page”, con le grandi foto a scorrimento – come quelle dei più noti siti d’informazione – la scelta è stata quella di affrontare gli argomenti di attualità a partire dalla “griglia” fornita dal territorio: un tema ogni due settimane, per “dire la nostra” sulle questioni sociali, culturali e politiche più calde – come il lavoro, i giovani, il creato – messe in relazione con il “nuovo umanesimo”. Il primo tema selezionato è la famiglia, per creare un “link” con il prossimo Sinodo e rispondere con i fatti alle richieste fatte dal Papa, alla fine della prima fase dell’assise, in termini di “ascolto, accoglienza, accompagnamento”. Proprio di questo raccontano le esperienze di “umanesimo vissuto” di cui sono ricche le chiese locali.
I social come “moltiplicatori”. Tra le rubriche, una è specificamente dedicata all’“umanesimo digitale”, e “social” è una parola che ricorre in tutte le sezioni del sito, in continuità con l’intento iniziale e programmatico di “allargare”, soprattutto ai giovani, la platea dei 2.500 delegati che parteciperanno al Convegno di Firenze. Il rimando alle piattaforme digitali più utilizzate – Facebook, Twitter, Youtube, Instagram – risponde in pieno a questa idea di integrazione trasversale di tutti i contenuti presenti nel sito. Così come l’attenzione, nell’allestimento grafico, all’integrazione tra un gusto estetico che potremmo definire “classico” e un “appeal” più contemporaneo.
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