L’ospedale del villaggio di Frandala, situato tra le Montagne di Nuba nel Kordofan meridionale, è stato bombardato dalla Forza aerea sudanese (Saf). I bombardamenti ripetuti e mirati nella regione impediscono lo svolgimento in sicurezza delle attività mediche, privando la popolazione locale delle necessarie cure salvavita. “Condanniamo nel modo più assoluto il bombardamento dell’ospedale di Frandala – ha dichiarato Marc Van der Mullen, capo missione di Msf in Sudan -. Con più di 100 pazienti presenti al momento del bombardamento, siamo stati molto fortunati a non subire un maggior numero di feriti. Le persone non hanno assolutamente avuto tempo di cercare rifugio. Sono tutti scioccati e temono attacchi futuri”. Circa 150 persone, tra pazienti e personale, si trovavano nell’ospedale durante le attività di mezzogiorno quando un jet della Saf ha sganciato un gruppo di 13 bombe di cui due sono cadute all’interno dell’area dell’ospedale e le altre appena al di là della recinzione. Un operatore di Msf e un paziente sono stati feriti e la struttura è stata danneggiata.
Questo attacco è parte di una campagna di bombardamenti indiscriminati che colpisce regolarmente il Kordofan meridionale a causa della guerra tra le autorità di Khartoum e i gruppi ribelli nelle Montagne di Nuba. La popolazione subisce regolarmente raid aerei e nemmeno le strutture sanitarie vengono risparmiate. L’ospedale di Frandala era già stato bombardato nel giugno 2014, un attacco sferrato sebbene le autorità di Khartoum sapessero della presenza di Msf e delle attività nell’ospedale. Un paziente fu ucciso, diversi furono feriti e l’ospedale subì danni significativi. In quell’occasione Msf aveva condannato pubblicamente l’attacco e aveva chiesto rispetto per le strutture sanitarie. “Oggi non c’è alcun dubbio che si sia trattato di un bombardamento deliberato e mirato contro un ospedale civile, nell’ambito di una strategia specifica per terrorizzare la comunità – ha affermato Van der Mullen -. Msf chiede di nuovo alle autorità di Khartoum di rispettare l’assistenza che portiamo alla popolazione. Nonostante la battuta d’arresto di oggi, cercheremo il modo di continuare a fornire cure alla popolazione, che si è trovata nel mezzo di una guerra di cui pochissimo si parla”. Msf è uno dei pochi attori a fornire assistenza sanitaria nel Kordofan meridionale. La struttura di Msf a Frandala ha iniziato le attività nel 2012.