Di Lauretanum
All’inizio del mese di febbraio, celebrata la Giornata per la Vita, che cade sempre nella prima Domenica di questo mese più corto dell’anno, coincisa in questo 2015 proprio con il primo suo giorno, la Comunità cristiana si raccoglie in preghiera in una tradizionale e suggestiva Celebrazione in onore del Signore Gesù, Luce per illuminare tutti i popoli della terra, come il Divino Bambino venne chiamato dal vecchio vegliardo Simeone al momento della Presentazione al Tempio di Gerusalemme, prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. La Festa della Presentazione al Tempio, chiamata tradizionalmente Candelora, proprio dall’uso dei ceri e delle candele che in essa si benedicono e si distribuiscono, è molto antica. Detta anche della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto quaranta giorni dopo il 25 dicembre, giorno della Natività di Cristo.
Ecco perché le Comunità parrocchiali di Montalto si sono raccolte in preghiera tutte e tre in questo giorno santo. A Porchia si è celebrato alle ore 17, dopo aver pregato il Santo Rosario e benedette le candele. A Patrignone è stato don Vincent Ifeme a presiedere al Rito delle Candele alle 18:30, e a celebrare l’Eucaristia a seguire. Per la Concattedrale, nel capoluogo sistino, l’appuntamento è stato per tutti i Fedeli nella Cappella del Coro già dalle ore 17:45. Pregati i Misteri della Gioia (tra i quali si ricorda proprio quello odierno… ), si sono benedette le candele e si è andati processionalmente, attraversando la Basilica e la piazza antistante, fino alla Cappella del Seminario Vescovile, recentemente ristrutturata con opere di consolidamento e restaurata nelle belle decorazioni pittoriche, dove, insieme ai ragazzi e ai giovanissimi che si preparano alla Cresima, si è vissuta la Celebrazione della Santa Messa. Oggi, poi, 3 febbraio, si è celebrata la Memoria liturgica di San Biagio, Vescovo e Martire, nella quale è tradizione compiere una benedizione della gola con le candele benedette il giorno precedente, ricordando un miracolo compiuto dal Santo Pastore armeno in favore di un bambino che stava soffocando; così è stato fatto anche a Porchia e a Montalto.