A Grottammare è tutto un fermento. Il mercoledì pomeriggio ci sono nella chiesa di San Pio V le bambine e le ragazzine, che alle 16,30, iniziano le prove di canto per il primo ed il secondo coro, il giovedì sera è la volta delle ragazze ( dai 15 anni in su) e delle donne adulte e anziane del 3^ coro. Queste ultime prove “adulte”, si svolgono nella chiesa di San Giovanni Battista al Paese Alto.
Che cosa rappresentano questi cori femminili che “cantano camminando” lungo la Processione?
Si tratta delle Pie Donne, ossia di quelle donne, alcune note, altre meno, nominate dai Vangeli, che seguirono Gesù lungo il Calvario e che, a differenza degli uomini, dei suoi discepoli, non ebbero paura di esporsi nel seguirlo. Il terzo Coro, quello delle donne, esegue canti del ‘600 e ‘700, lo “Stabat Mater”, il “Miserere”, lo “Stava Maria Dolente”, “Oh, tu che movi il passo” è quello dove c’è la Madonna Addolorata, rappresentata dalla bellissima statua seicentesca della Vergine da sempre patrimonio del paese alto, una deliziosa statua “vestita” con sette gonne, che incede, issata dai portantini, dondolando, col fazzoletto in mano, seguita dai canti, da un popolo di circa 500 figuranti in costume.
Una processione , questa del Cristo morto, che è uan sacra Rappresentazione, patrimonio culturale e tradizionale del centro-sud in Italia, una delle più grandi realtà di questo tipo conservatesi, a dispetto dell’era digitale, degli smartphone, dei computer. Iniziamo , da questo articolo, una “storia” a puntate del Cristo morto, per prepararci a capire questa processione, questa bibbia dei popoli che spiega con le immagini la morte di nostro Signore e prelude, dopo i tre giorni di sepoltura, alla vera ragione del nostro essere cristiani, che non è una più o meno tetra e sterile venerazione della morte, bensì l’attesa gioiosa della Pasqua, della Resurrezione. Dal sito: http://www.cristomorto.altervista.org/index.htm
La storia
“La Sacra Rappresentazione del Cristo Morto di Grottammare – la più antica della zona – fu fondata nel 1738 da Padre Antonio Petrocchi O.F.M. da Castignano, con l’approvazione del Vescovo ripano del tempo, ossia Mons. Francesco Correa. Il corteo, allora come adesso, si raduna la sera del Venerdì Santo in piazza Peretti al Paese Alto , intorno alla chiesa “matrice” di Grottammare di S. Giovanni Battista e da qui scende verso la “marina”, ossia la parte bassa di Grottammare, percorrendola silenziosamente per circa due ore e infine risalendo al paese alto. All’origine era organizzata dalle Confraternite del SS.Sacramento, della Madonna di Loreto, del SS.Rosario e dei Sacconi, oggi scomparse. Dal 10 febbraio 1757, anno di fondazione della Confraternita della Passione e morte di Gesù Cristo e dei Dolori di Maria Vergine – compagnia questa tutt’ora esistente , anche se più nota col nome di “Confraternita dell’Addolorata” – ne cura essa la preparazione. Una curiosità: questa Confraternita fu riunita nel 1758 alla Compagnia del SS.Sacramento, già esistente presumibilmente prima del 1568. Il 19 aprile del 1758 vi fu aggregata inoltre anche la scomparsa Confraternita della Morte, pertanto si tratta di tre antichissime confraternite riunite in quella dell’Addolorata. Il Cristo Morto è una Sacra Rappresentazione voluta per permettere ai fedeli di rivivere le sofferenze e la morte di Nostro Signore. Si tratta una processione che in maniera puntuale fa scorrere tutti gli elementi della passione di Gesù così come la testimonianza dei vangeli ce li ha tramandati. Attraverso canti, statue, apparati decorativi, costumi, è possibile rivivere in prima persona le sofferenze, l’agonia e la morte di Gesù come un fatto reale, con un forte impatto emotivo.
Risalgono al ‘500 le sacre rappresentazioni della Passione in Italia e Spagna, organizzate dalle locali “Compagnie”, in cui i confratelli percorrevano le strade delle città con lumi accesi, cantando salmi e recando una croce spoglia tra due lance. Ma è solo nel ‘700 che tali cortei si arricchiscono con corpi illuminanti, quali fiaccole o lampioni, con i simboli delle Confraternite, stendardo e pannetto, e si inseriscono i famosi “Misteri” o “Martiri”, cioè i simboli delle offese materiali subite da Cristo nella Sua ascesa al Golgota”.
( Prosegue nella prossima puntata)
Vi invitiamo tutti a partecipare e iscrivere i vostri figli/e per portare gli stendardi , i simboli, cantare ( bambine e ragazze) o quant’altro, telefonando al n. 320 9369758 ( Confraternita dell’Addolorata), per iscriversi!