Contro una tale assurda ipotesi si sono già opportunamente e decisamente espressi, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e quello di Confindustria Giorgio Squinzi, sottolineando che la Fondazione Enasarco ha una solida tenuta finanziaria, tale da assicurare l’erogazione delle pensioni attuali e di quelle future e che soprattutto i nuovi investimenti che la Fondazione ha effettuato hanno generato migliori rendimenti.
Stante la situazione, aggiunge Luciani l’iniziativa del commissariamento è del tutto fuori luogo e non è altro che l’ennesimo tentativo da parte dello Stato di appropriarsi di fondi privati, per sistemare quelli disastrati delle finanze pubbliche.
È auspicabile dunque, conclude Tullio Luciani, che il ventilato commissariamento che rappresenterebbe un vero e proprio scippo ai danni degli agenti di commercio, venga definitivamente accantonato, togliendo a chicchessia l’idea di mettere le mani su un patrimonio che è frutto del lavoro di gente che ogni anno si sobbarca oltre 100.000 km in auto, pagando puntualmente le tasse e svolgendo un ruolo primario per l’economia del Paese per il fatto di rappresentare l’anello di collegamento fondamentale ed imprescindibile tra la produzione e la commercializzazione.