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Consiglio d’Europa: Crisi economica impedisce di migliorare le condizioni nei carceri

Dall’inizio della crisi economica, in Europa la spesa per ogni detenuto nelle carceri è diminuita, con un impatto negativo sulla qualità di vita dei detenuti. La crisi non ha avuto effetti significativi sul numero delle persone in carcere, anche se c‘è stata una lieve riduzione del sovraffollamento.

Sono alcune delle conclusioni emerse dal Council of Europe Annual Penal Statistics (SPACE I and SPACE II surveys) pubblicate oggi. Nel 2012, le amministrazioni penitenziarie europee hanno speso una media di 97 euro per detenuto al giorno, 2 in più rispetto al 2011, anche se gli importi variano considerevolmente da un’amministrazione all’altra.

Tuttavia,dal 2007 (inizio della crisi) al 2012 c‘è stata una diminuzione delle spese per detenuto da una media di 99,1 euro a 96,7. Nel 2012, le 45 amministrazioni carcerarie che hanno fornito i dati per l‘indagine hanno speso più di 26 miliardi. Il tasso medio della popolazione carceraria ­ numero di soggetti in custodia per 100.000 abitanti ­ è aumentato del 2,7% tra il 2007 e il 2012, pur con significative differenze tra paese a paese.

Grave il sovraffollamento in 21 su 50 amministrazioni penitenziarie europee: maglia nera all’Italia (che ha tuttavia conosciuto una riduzione nel 2014), seguita da Ungheria, Cipro, Belgio, “ex Repubblica jugoslava di Macedonia “, Portogallo, Francia, Romania.

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