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Zanini Isalm “quello radicale” non è il più diffuso

musulmani“Riuscire a trovare gente di buona volontà tra cristiani e musulmani per aiutarsi a costruire nel rispetto dell’altro un mondo in cui ci sia convivenza e comprensione”. È questa la ricetta proposta da Francesco Zannini, docente d’islamistica presso il Pisai (Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica) di Roma, intervenuto a Cosenza ieri sera in un incontro sul dialogo interreligioso.

“Si è troppo focalizzato l’interesse degli italiani e degli europei in genere sulla questione del terrorismo e si ha una certa paura dell’Islam perché di esso si vede solo un volto – ha detto Zannini – quando invece ha molti volti, molte espressioni diverse”. “Quel tipo di Islam radicale – ha detto Zannini – non è l’Islam della maggior parte dei musulmani, i quali, a livello intellettuale, sono alla ricerca di nuove formulazione dei valori religiosi e, a livello popolare, sono preoccupati di una spiritualità tranquilla e serena”. L’esperto ha sottolineato come oggi siano in atto percorsi virtuosi per favorire il dialogo, tanto che “esistono tutta una serie di organismi che si impegnano, non solo a livello cristiano, cattolico e protestante, ma anche musulmano”. Il cammino accademico “in atto”, ha concluso, “deve però essere supportato da una mentalità popolare del rispetto e dell’accoglienza per l’altro”.