Contengono dei veri e propri tesori, sono numerosissimi, ma spesso poco conosciuti. Stiamo parlando dei musei diocesani, una realtà che vorremmo riscoprire e valorizzare. Per questo motivo intervisteremo prossimamente i direttori dei musei o persone che vi operano.
Iniziamo con la Dott.ssa Lucia Lojacono, direttrice del Museo Diocesano di Reggio Calabria che ha gentilmente risposto alle nostre domande. La Dott.ssa Lojacono aderisce alla Compagnia di San Giovanni Damasceno, il gruppo facebook che raccoglie tutti coloro che diffondono la cultura religiosa attraverso l’arte.
Può presentarci brevemente il Museo diocesano di Reggio Calabria?
Il Museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” è adiacente alla Cattedrale dell’Assunta a Reggio Calabria (in via Tommaso Campanella, 63). E’ regolarmente aperto martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13. Effettua aperture straordinarie per gruppi, previa prenotazione (contatti: cell. 3387554386; info@museodiocesanoreggiocalabria.it).
Il Museo ha un sito web costantemente aggiornato, visitando il quale è possibile rendersi conto di tutte le attività che proponiamoo. Inoltre, il museo è presente sui principali social network: Facebook, Twitter e Pinterest.
Inaugurato il 7 ottobre 2010, il Museo diocesano è sito al pianterreno dell’ala tardo-settecentesca del palazzo arcivescovile costruito sulle rovine di un preesistente edificio, sorto accanto alla Cattedrale alla fine del Cinquecento.
Il percorso narrativo che guida l’esposizione è organizzato “in modo da poter comunicare il sacro, il bello, l’antico, il nuovo”, attuando l’obiettivo prioritario di restituire all’opera esposta la memoria della sua funzione originaria, in modo da farne emergere i significati simbolici, la sua valenza di segno, facendo salvi, peraltro, i nessi altrimenti perduti con la comunità religiosa cui essa appartenne e con lo spazio sacro per il quale fu realizzata. Il Museo documenta, in particolare, le distinte identità, storica e religiosa, delle antiche sedi episcopali di Reggio Calabria e di Bova, fuse nel 1986.
Le opere sono accolte in spazi tematici dedicati, tra gli altri: ai Frammenti della memoria, ove sono marmi sei-ottocenteschi appartenuti all’antica Cattedrale; al Tesoro delle Cattedrali, ove si espongono pregevoli argenterie sacre databili tra Cinque e Novecento; alle insegne che contraddistinguono la dignità e il ruolo del vescovo, ove risalta il ruolo dei singoli prelati in qualità di committenti di opere d’arte dal Quattrocento ad oggi; al rapporto tra Arte e devozione, con suppellettili e vesti liturgiche appartenute alle confraternite reggine, e tra Arte e culto dei Santi, con pregevoli reliquiari e corredi di immagini sacre.
Quali sono le opere di maggior valore artistico presenti nel museo?
Tra le opere più significative esposte, possiamo menzionare la Resurrezione di Lazzaro attribuita al pittore napoletano Francesco De Mura, allievo di Francesco Solimena (terzo decennio sec. XVIII); l’Ostensorio raggiato disegnato da Francesco Jerace nel 1928, in occasione del I Congresso Eucaristico regionale svoltosi a Reggio Calabria; il settecentesco Reliquiario a braccio di San Giovanni Theriste, le cui reliquie furono donate da Apollinare Agresta, abate del monastero italo-greco di Stilo, a monsignor Marcantonio Contestabile, vescovo di Bova dal 1669 al 1699; il Bacolo pastorale di mons. Antonio de Ricci, arcivescovo di Reggio dal 1453 al 1490, opera in argento e smalti di scuola napoletana; un Crocifisso in avorio donato alla Cattedrale dall’arcivescovo Alessandro Tommasini (1818–1826); pregevoli manufatti tessili appartenuti alla Confraternita dell’Immacolata nella chiesa della SS. Annunziata e, tra essi, un parato nobile in broccato di seta, opera di manifattura lionese (1735 circa).
Quali sono a suo avviso i punti d’eccellenza del Museo?
Consapevole che l’educazione museale non sia qualcosa “in più” da inserire facoltativamente nella vita di un Museo, bensì ne debba accompagnare e caratterizzare l’esistenza, il Museo diocesano ha posto da sempre al centro del proprio operare l’azione educativa, attivando ogni iniziativa per promuoverla, sostenerla e potenziarla.
I Servizi educativi museali, al riguardo, rivolgono alle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria la proposta “Tutto un altro museo”, attività didattiche a tema e visite guidate; alle famiglie con bambini dai 4 ai 10 anni, nei mesi estivi, sono offerti i laboratori creativi “La Fabbrica dell’arte”, ideati con il fine di favorire la conoscenza “ludica” dell’arte e di proporre un’idea di Museo non come luogo polveroso e austero, bensì come spazio che sappia suscitare l’interesse per il Bello in modo attivo, stimolante e coinvolgente.
Ai Servizi educativi si devono anche proposte di arte e catechesi mirate, percorsi tematici legati ai diversi momenti dell’Anno Liturgico rivolti a bambini e ragazzi che si preparano alla Prima Comunione e alla Cresima e/o di età compresa tra i 7 e i 14 anni.
In tal modo, il Museo, per vocazione teso al recupero, alla conservazione e alla tutela del bene culturale, diviene anche e soprattutto spazio “speciale” di apprendimento e di educazione alla cultura, il “luogo nel quale è possibile formare cittadini consapevoli e attivi nel condividere e promuovere la trasmissione della memoria storica e l’espressione culturale”.
Qual è il rapporto del museo diocesano col territorio?
Il Museo diocesano di Reggio Calabria pone in essere ogni azione utile a promuovere conoscenza e valorizzazione delle proprie collezioni: in particolare, entro il 2015 il Progetto MyCultuREC, attuato in convenzione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, attraverso la realizzazione di un’App, utilizzerà la realtà aumentata per offrire ai visitatori informazioni e contenuti multimediali sulle opere esposte, registrando la visita e interagendo anche a distanza, informandoli di novità ed eventi che si promuovono nello spazio museale.
Nelle prossime settimane, attraverso il lancio di una campagna di crownfounding, il Museo diocesano darà avvio al Progetto Museum Children Ebook©, finalizzato alla realizzazione di un ebook sulle collezioni museali, accattivante per grafica e contenuti, e di un’App, entrambi destinati ai bambini dai 3 ai 10 anni.