L’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica ” offre ampie riflessioni su numerose questioni attuali. La rivista dei gesuiti pubblica un saggio scritto dall’attuale pontefice quando nel 1984 era rettore del Collegio Massimo di San José.
Padre Bergoglio riflette sul pluralismo teologico a partire dalle considerazioni dei teologi von Balthasar e Lehmann che in alcune loro opere hanno riflettuto su “come si possa conservare la necessaria unità di confessione della fede accanto a un pluralismo coltivato con tanta profusione”.
Padre Bergoglio, sulla scia dei citati teologi, cerca una soluzione che si tenga lontana da due tentazioni. “Da una parte, c’è l’errore di voler ridurre tutto a un denominatore comune, cosa che, in fondo, implica che la pluralità venga considerata una realtà negativa”.
“Dall’altra parte – scrive ancora Padre Bergolio – il pluralismo non sembra così inoffensivo e neutrale come alcuni lo considerano a prima vista. Se infatti giungesse a non preoccuparsi dell’unità della fede, questo comporterebbe la ri- nuncia alla verità, l’accontentarsi di prospettive parziali e unilaterali”.
La rivista poi dedica un articolo a firma di Padre Paul A. Soukup al “fenomeno” di Youtube che lo scorso 14 febbraio ha compiuto 10 anni. Il gesuita, attraverso una carrellata di opinioni di studiosi che si occupano di comunicazione, mette in evidenza le peculiarità e i pregi della nota “piattaforma” virtuale.
Secondo J. Miles, ad esempio, “il sistema YouTube combina in sé alcuni elementi chiave che ne hanno garantito la repentina popolarità: è un sito per la condivisione di video; è un sito di social network; è un sito per la pubblicità e per il marketing”.
L’autore analizza poi i tipi di approccio allo studio di YouTube, le modalità con cui le persone lo utilizzano e l’osservazione sociologica attraverso YouTube.
Un’altro articolo di Padre Giancarlo Pani si sofferma sulla figura di Malala, la ragazza di 15 anni che lo scorso dicembre ha vinto il premio Nobel per la pace in virtù del suo impegno a favore dell’istruzione delle donne.
Scrive l’autore: “Il caso di Malala ha commosso il mondo: a 15 anni è stata vittima di un attentato. La sua colpa è quella di aver affermato fin da piccola il diritto della donna a studiare e ad andare a scuola. Attraverso il suo blog faceva propaganda all’istruzione da quando aveva 11 anni, ne rilevava l’importanza per i più poveri e per le bambine, soprattutto denunciava le violenze contro gli insegnanti da parte dei talebani”.
E poi ancora articoli su Oscar Romero, sul nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sull’Anno della Vita Consacrata e sui 20 nuovi Cardinali creati da Papa Francesco nell’ultimo Concistoro… Insomma, un numero da non perdere!