Pasquale Carminucci ha incarnato i più alti valori dello sport: non solo per i prestigiosi traguardi raggiunti (è stato tre volte olimpionico di ginnastica nel 1960, nel 1964 e nel 1968, campione italiano assoluto nel 1958) ma anche per l’impegno che non ha mai cessato di profondere, una volta lasciata l’attività, per divulgare l’amore per lo sport.
Ha partecipato sempre con passione alle manifestazioni che il Comune organizza per promuovere, soprattutto tra i giovani, le virtù sportive, in primis i nostri “Festival dello sport”. Si è cimentato nella cultura, ma anche lì il suo punto di riferimento è stato lo sport e ciò che esso rappresenta per la crescita degli uomini: ricordiamo lo spettacolo “Ginnastica, poesia, musica in concerto” imperniato sulle sue poesie, musicate da un altro personaggio di grande spessore culturale, Marcello Centini, purtroppo anche lui recentemente scomparso, e animate dalle coreografie di atleti delle società di ginnastica.
Ed era fiero di condividere i ricordi di una stagione eroica della ginnastica italiana, quando dei ragazzi che si allenavano in condizioni a dir poco precarie (celebre la loro preparazione nei locali della parrocchia di Sant’Antonio da Padova) riuscirono a scalare le vette della ginnastica mondiale.
Per ricordare un esempio: era geloso custode di una collezione completa dei francobolli emessi in occasione delle olimpiadi di Roma 1960, Tokyo 1964 e Mexico 1968 con relativi annulli del giorno di apertura, ma non esitò a metterla in mostra nel corso di un’edizione del Festival dello sport.
L’Amministrazione sarà presente alle esequie e avvierà le procedure per intitolare ai fratelli Carminucci la tensostruttura per la ginnastica artistica del complesso “D’Angelo” nel quartiere Agraria. Ci sembra il modo migliore per ricordarli e dire loro ancora grazie.