Il cammino delle Diocesi italiane verso la Gmg di Cracovia 2016 (25-31 luglio) partirà il prossimo 4 ottobre, festa di san Francesco. A dare l’annuncio è stato don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile (Snpg), al termine del XIV convegno di pastorale giovanile sul tema “Il cantiere e le stelle”, svoltosi a Brindisi dal 9 al 12 febbraio. Un cammino di preparazione necessario per evitare il rischio che la Gmg rimanga solo un grande evento posto ai margini della pastorale ordinaria. Come agganciare la cura delle nuove generazioni ad un evento importante ma sporadico come la Gmg? O forse, in modo più idoneo, come trasformarla in un itinerario da percorrere comunitariamente? Per dare risposte a queste domande nel corso a Brindisi è stato presentato il primo dei sussidi previsti per preparare Cracovia 2016. Nel Sussidio “numero zero” viene presentato il progetto, il suo significato e le attenzioni pastorali che occorre avere perché sia un vero “evento di Chiesa”, quindi parte di un itinerario che prevede un tempo di preparazione, quello dell’evento e, dopo che si è rientrati a casa, il momento della ripartenza.
La carica dei 100mila. I giovani italiani attesi nella città polacca dovrebbero essere circa “100mila, con loro 100 vescovi”, ma il cammino di preparazione non si rivolge solo ai potenziali partecipanti ma a tutti i giovani, anche quelli che resteranno a casa. Tanti gli appuntamenti: il primo è il pellegrinaggio della Croce di san Damiano e dell’icona della Madonna di Loreto, che raggiungerà le diocesi italiane a partire dalla prossima Domenica delle Palme (29 marzo) per concludersi in quella del 2016. In questo anno i due simboli sosteranno anche negli ospedali, nelle carceri e nei monasteri di clausura. Altro momento di rilievo sarà l’approfondimento sulle Beatitudini proposto durante la Quaresima 2016. Nell’attesa, poi, che le diocesi stabiliscano programmi a livello locale si conoscono già alcuni dettagli relativi alla presenza italiana in Polonia. Come tradizione il contingente azzurro avrà quale punto di riferimento “Casa Italia”, una struttura in pieno centro a Cracovia e per questo vicina ai luoghi della Gmg. Altro grande momento sarà la “Festa degli italiani”. Data prescelta mercoledì 27 luglio 2016, quando i giovani azzurri andranno in pellegrinaggio al santuario mariano di Czestochowa. Per loro sono già pronti almeno 1000 bus.
I temi della Gmg. In questo itinerario una valenza particolare la assumono i temi della Gmg. A febbraio 2014 Papa Francesco li aveva stabiliti, scandendo le tappe dell’itinerario di preparazione spirituale verso Cracovia. Per la Gmg 2014, il tema è stato “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”; per la Gmg 2015 sarà “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. La Gmg di Cracovia 2016 avrà “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. I tre temi sono presi dalle Beatitudini che Papa Francesco, a Rio de Janeiro, aveva proposto ai giovani perché ne facessero un concreto programma di vita. Ma la Gmg offre anche altri sguardi, spiega il Sussidio, “uno sulla vita della Chiesa ed uno, più ampio, che si allarga al mondo”. Guardando a Cracovia “il primo è legato all’esperienza della Chiesa polacca e alla devozione alla Divina Misericordia”. Poi la figura di Giovanni Paolo II, “un santo che molti dei giovani che saranno a Cracovia non hanno conosciuto direttamente per motivi generazionali. Si tratta di una figura che dovrà essere riletta, non solo perché ha inventato la Gmg ma anche perché ha segnato la storia della Chiesa”. Altri sguardi sono quelli rivolti alle “vicine Chiese dell’Est” a quella ucraina in particolare, che, afferma don Falabretti, “vive un momento particolare”. Le ultime Gmg di Madrid e Rio hanno mostrato la Chiesa latino americana. Ora è il tempo di quella Orientale. E poi c’è Auschwitz, vicino Cracovia, “luogo che segna in modo drammatico la storia dell’uomo”.
“In uscita”. “Pensiamo già da oggi a ciò che c’è da fare per prepararci, a come andarci e soprattutto a cosa fare una volta a casa” conclude don Falabretti. “La Gmg non deve rimanere solo un bel ricordo ma diventare un momento forte di un itinerario pensato e coinvolgente. Non possiamo più fare una pastorale di conservazione ma siamo chiamati ad una pastorale di ‘uscita’, che va verso gli altri, non preoccupata di conservare le proprie strutture. Dobbiamo aprire la sfida dell’adolescenza che va verso la giovinezza, dobbiamo riempire i vuoti che abbiamo lasciato. Il compito di educare non si può delegare ma va condiviso dalla comunità cristiana”.
0 commenti