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Isis. Distrutta Nimrud, “gioiello” archeologico e storico dell’umanità

Zenit

Prosegue l’ondata di violenza e devastazione perpretrata dall’Isis. Proprio ieri i jihadisti hanno raso al suolo quel che rimaneva dell’antica città assira Nimrud, un pezzo di storia nonché un “gioiello” archeologico non solo per l’Iraq, ma per il mondo intero.

Come riferito dalla tv satellitare irachena Al Sumeriya che citava testimoni oculari, i miliziani si sono presentati a bordo di ruspe per radere al suolo l’antica città archeologica situata a 30 km a sud est di Mosul, roccaforte dello Stato Islamico.

E’ stata anche distrutta la storica moschea “Hammu al Qudu”, piccolo luogo di culto sunnita risalente ad epoca ottomana. Costruita nel 1888, essa ospitava il mausoleo di un santo sunnita meta abituale dei fedeli di confessione sunnita, la stessa praticata dai jihadisti dell’Isis. Solo che per gli uomini del Califfato è peccato mortale “idolatrare” santi anche se di fede musulmana.

Già tre giorni fa – riferisce ancora l’emittente televisiva – “elementi di Daesh (acronimo in arabo dell’Isis) hanno fatto saltare per aria la moschea Mohammed al Abarqi”, altro luogo di culto sunnita risalente ad epoca ottomana. Non dimentichiamo poi il filmato diffuso lo scorso 26 febbraio in cui uomini “armati” di picconi e trapani distruggevano i reperti archelogici del museo di Mosul, o anche le immagini, mostrate sempre in un video, in cui i jihadisti bruciavano in un grande falò libri rari e manoscritti storici della biblioteca cittadina. Un chiaro segnale della volontà dell’Isis di cancellare la storia e l’identità del popolo iracheno.

Dal mondo, intanto, sono giunte dure condanne per lo scempio di Nimrud. In particolare l’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) ha parlato di un vero e proprio ”crimine di guerra”. Mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha stigmatizzato i continui atti di terrore e le violazioni del diritto umanitario compiuti dall’Is, compresa la “sistematica campagna di distruzione del patrimonio culturale in Iraq, come l’attacco, due giorni fa, al sito archeologico di Nimrud”.

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