Abbiamo intervistato Marco Ardemagni è una delle voci più conosciute della Radio Italiana.
Qual è il suo rapporto con le Marche e cosa ha portato tipicità 2015?
“Il mio rapporto con le Marche è antico, non sto a ricordare tutto… dalle vacanze da giovane fino al cateraduno di Senigallia, all’overtime festival di Macerata e adesso anche Tipicità qua a Fermo. Qua ho scoperto una grandissima varietà di prodotti che rappresentano l’eccellenza di una regione che è piccola ma importantissima, molto variegata al suo interno e che praticamente ha un brand difficile da affermare in quanto tale perché non ci sono i numeri alti, allora dico sempre le Marche deve puntare sulla qualità e non sulla quantità”.
Anticipazioni sul Cateraduno 2015?
“E’ ancora un po’ presto per dirlo, diciamo che stiamo puntando ad avere un Cateraduno più di parola e meno di eventi “wuawuawua”, magari avremo qualche dibattito in più, avremo qualche stimolazione culturale in più e magari meno “wuawua”.
Quando si pronuncia il nome “Caterpillar”, vengono in mente tante iniziative, su tutte “M’illumino di Meno”, può raccontare come è nata questa iniziativa e quali sono le emozioni dopo tanti anni?
“Per certi versi m’illumino di meno ha molte cose in comune con tipicità, perché sono delle idee che nascono in ufficetto di 2-3-4 persone e che però poi nella forza delle idee procedono e vanno avanti. Noi in un ufficio di Milano, che è praticamente una stanza, grazie a un’idea di Filippo Solibello e finalizzata da 5-6-7 persone siamo arrivati a spegnere la tour eiffel con il messaggio di produrre energia elettrica in modo più intelligente. Quindi tipicità è nata su simulazioni simili, due o tre persone che credono in un’idea, in questo caso propagandare e raccontare le bellezze del “made in Marche” e grazie a poche persone che però credono in una buona idea, siamo qui a parlarne ancora adesso”.
Cosa ne pensa di Papa Francesco?
“Personalmente sono Ateo, ma penso che Papa Francesco sia una persona incredibile. Ero in Piazza San Pietro quando è stato eletto.
Quando è stato detto il suo nome, tutti si sono guardati intorno. Io sapevo che era lui perché avevo letto la biografia e appena hanno detto il nome di Bergoglio ho gioito. Ho gioito perché è il primo Papa non europeo, ma poi il suo messaggio addirittura mi ha sorpreso ulteriormente perché andava al di la di quello che ci aspettavamo. Un messaggio che direi “back-to-basic”, ossia tornare ai fondamentali della religione per chi crede, ma comunque dell’umanità anche per noi non credenti.
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