Stazione Quaresimale (28)

Lauretanum

DIOCESI – Venerdì sera, 13 marzo tutte e dodici le Parrocchie della Vicaria della Beata Maria Assunta Pallotta si ritroveranno insieme per vivere il momento bello e significativo della Stazione quaresimale, presieduta dal nostro Vescovo Carlo, quest’anno nella Comunità cristiana di Castignano, portando ancora negli occhi e nel cuore il bel ricordo di quella dell’anno passato, celebrata a Patrignone, con il tema della salvaguardia del creato.
La Stazione quaresimale va intesa, secondo la tradizione romana, come uno stare davanti al Signore in un atteggiamento di lode, ed essere pronti per testimoniare e annunciare il suo Vangelo.
Si parte da un luogo, detto di colletta (cioè di raccolta), che questa sera sarà il Cimitero civico di Castignano, alle ore 21, e in forma processionale si va verso una chiesa (detta stazionale, cioè luogo di arrivo e di sosta), che sarà la chiesa di Sant’Egidio Abate.
Si fa in questo modo memoria di quanti si sono incamminati verso il Signore Gesù Cristo, e con il loro sangue gli hanno reso testimonianza; la loro evocazione diventa stimolo per l’intera Comunità dei discepoli del Signore a rinnovare, specialmente durante il Tempo di Quaresima, la propria personale adesione al Vangelo.
Nonostante il passare dei secoli, questo ritrovarsi per percorrere un tratto di cammino insieme, nella preghiera di lode e nella comune penitenza, conserva il valore profondo dell’adesione all’invito di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). Il percorso di Venerdì prossimo si articolerà in quattro momenti, seguendo le tematiche del prossimo Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana a Firenze, “In Gesù Cristo il nuovo Umanesimo”, e prevedrà al termine della Celebrazione penitenziale comunitaria un tempo di ascolto per le Confessioni, fino alla mezzanotte, secondo l’invito di Papa Francesco e in comunione con quanto avverrà nelle stesse ore nel Santuario dell’Adorazione di San Benedetto del Tronto. Ci lasciamo dunque ispirare da alcune parole della Traccia in preparazione dello stesso Convegno di Firenze: “I percorsi non si appiattiscono sulla contingenza, ma colgono acutamente il presente perché illuminati da una tradizione e orientati verso un orizzonte, in una prospettiva che non è solo materiale”.

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