Il super-ciclone tropicale “Pam” che ha colpito l’arcipelago di Vanuatu (nella regione del Pacifico meridionale) ha lasciato almeno 132.000 persone con urgente bisogno di assistenza umanitaria, tra cui ben 54.000 bambini. È l’allarme lanciato dall’Unicef. “Anche se è troppo presto per dirlo con certezza, i primi rapporti indicano che questo disastro potrebbe essere potenzialmente uno dei peggiori nella storia del Pacifico. Le più grandi preoccupazioni dell’Unicef riguardano ora il fatto che le persone abbiano un posto dove ripararsi, dato che molti hanno completamente perso le loro case o subito danni immensi”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef Nuova Zelanda, Vivien Maidaborn. Le interruzioni di corrente si ripercuoteranno sull’accesso all’acqua potabile. Preoccupano anche le possibili malattie infettive veicolate dall’acqua, a seguito delle inondazioni. L’Unicef sta lavorando con le autorità dei National Disaster Management Offices di Vanuatu, delle Figi e delle Isole Salomone, per “offrire assistenza umanitaria di emergenza, in particolare nei settori dell’acqua e dei servizi igienici, della nutrizione, della salute, dell’istruzione e della protezione dell’infanzia”. E ha lanciato un primo appello per 2 milioni di dollari per soddisfare i bisogni umanitari immediati dei bambini e delle famiglie colpite dal ciclone Pam.
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