SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo il comunicato del direttore della Pastorale del Mare Don Giuseppe Giudici, qualcosa si è mosso.
Leggi Don Giuseppe Giudici “allarmante situazione al porto della nostra città”
Facendo seguito anche alle manifestazioni di volontà formulate a dicembre scorso su impulso di Comune, Regione Marche e Comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche ha trasmesso al sindaco Giovanni Gaspari per la firma il protocollo d’intesa che impegna formalmente questi Enti a lavorare insieme per la realizzazione dei lavori di escavo del porto di San Benedetto del Tronto.
Obiettivi del protocollo sono l’elaborazione di un progetto esecutivo, la gestione degli incarichi e dei relativi finanziamenti, la verifica della possibilità di utilizzare il materiale dragato per il ripascimento del litorale cittadino eroso dalle mareggiate.
Nello specifico il Comune predisporrà, per eventuali studi ambientali, le autorizzazioni che si rendessero necessarie, la gestione dei finanziamenti finalizzati alla caratterizzazione dei materiali e provvederà all’eventuale affidamento dell’incarico e all’onere per la redazione della scheda di bacino portuale; il Provveditorato curerà la progettazione, l’affidamento e la direzione lavori per la caratterizzazione propedeutica al progetto d’escavo; la Regione, attraverso l’ARPAM, provvederà alla caratterizzazione dei materiali anche ai fini del loro eventuale riutilizzo; la Capitaneria di Porto svolgerà ogni adempimento relativo ai dati necessari alla redazione della scheda di bacino portuale e alla disciplina delle attività connesse sia alla caratterizzazione dei sedimenti che all’escavo e all’eventuale ricollocazione dei materiali dragati.
Ricordiamo che per avviare queste attività la Regione Marche ha messo a disposizione 100.000 euro mentre il Comune stanzia 50.000 euro.
“Questo documento costituisce un impegno formale per tutti i soggetti che lo sottoscrivono – spiega il sindaco Giovanni Gaspari – ed è quindi una solida base di partenza per arrivare a garantire la navigabilità del nostro porto, la sicurezza di chi è a bordo e quindi la salvaguardia della vita umana in mare. Ora dobbiamo lavorare affinché le azioni previste si svolgano in breve tempo per far partire prima possibile l’intervento di dragaggio”.