SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nairo Quintana detto “Il Condor” colombiano classe 1990 in forza alla Movistar, ha fatto sua la 50esima Tirreno-Adriatico, una vittoria da grande campione, conquistata nella bufera del Terminillo e difesa nell’ultima cronometro, 10000 m sul lungomare di San Benedetto del Tronto, caratterizzata da un cielo nuvoloso ma con asfalto umido per via della pioggia caduta in mattinata.
Quintana ha conquistato il “Sea Master Trophy” battendo l’olandese Bauke Mollema di 18″ e Rigoberto Uran di 31″, a completamento del trionfo colombiano, una nazione all’avanguardia nel ciclismo mondiale che mai come in questi anni sta sfornando campioni capaci di dominare le più importanti corse a tappe. Un verdetto che possiamo vedere già la prossima estate, con il “Condor”, primo sudamericano trionfatore in 50 anni a San Benedetto, che cercherà di essere il primo anche sulle strade francesi della Grand Boucle, il Tour de France.
Alle domande dei giornalisti, Quintana ha parlato anche del suo futuro, addirittura di una possibile Milano-Sanremo da protagonista, così come altre corse di un giorno conformi alle sue caratteristiche da mattatore delle salite, un Marco Pantani in versione sudamericana.
Lasciato il volo del “Condor” lungo le sette frazioni partite da Lido di Camaiore in Versilia, è una locomotiva che sfreccia vincente per la terza volta sulle strade del lungomare sambenedettese. Dopo il 2011 e il 2012, con il tempo di 11’23” alla media oraria di 52 km e 700 metri, la “locomotiva di Berna” Fabian Cancellara ha dominato la crono, battendo di 4″ Adriano Malori, trionfatore lo scorso anno sul lungomare rivierasco e il bielorusso Vasil Kirienka di 9″.
Ai giornalisti Cancellara ha manifestato la sua voglia di vincere la Milano-Sanremo in programma domenica con ritorno sul tradizionale traguardo di Via Roma e con grande filosofia, interpreterà la sua condotta di gara sulla base delle condizioni meteo.
Per San Benedetto del Tronto, la storia d’amore con la Tirreno-Adriatico dura dal 1966. Nonostante l’uggiosità del tempo, grande passione tra i tifosi, soprattutto presso i pullman delle squadre, in modo particolare quello dell’Astana, con Nibali che non è stato all’altezza delle sue condizioni per calare il suo terzo sea master trophy. A parte Malori, primo vincitore di tappa, il bilancio dei nostri corridori è stato deludente soprattutto in termini di classifica generale.
In questa edizione della Tirreno-Adriatico, merita di essere annoverato l’operato del corpo di Polizia Stradale del Lazio che con 16 moto, 2 auto e un furgone officina, si è occupato di garantire la sicurezza della carovana nel corso delle sette tappe, due di queste hanno toccato il territorio diocesano. Le immagini di Massimo Cerfolio che ringraziamo sono state girate lunedì 16 marzo a Comunanza, nel corso della tappa Rieti-Porto Sant’Elpidio.
Dando appuntamento alla Tirreno-Adriatico del 2016, concludiamo il servizio con le parole del Direttore Ciclismo di RCS Sport Mauro Vegni, che conosceva molto bene quel Franco Mealli che fondò la corsa nella metà degli anni ’60, il quale ai nostri microfoni ha manifestato la sua soddisfazione per un’edizione che ha portato tanti campioni e tanta gente sulle strade.
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