I lavori hanno un valore complessivo di circa 1.350.000 euro e consisteranno nella realizzazione di un “pennello” in massi naturali a destra della foce e una scogliera a sinistra che, insieme alla radice del molo, costituiranno la nuova foce del torrente in modo da spingere le piene oltre la linea delle scogliere sommerse esistenti. Il progetto è stato elaborato dal prof. Alessandro Mancinelli dell’Università Politecnica delle Marche ed ha dovuto ottenere non pochi nulla osta, sia per quanto riguarda la natura del materiali da spostare e rimuovere sia per la valutazione degli effetti dell’opera sul gioco delle correnti marine. E manca ancora un tassello di questo complesso iter che dura da anni.
“Prima della consegna definitiva dei lavori all’impresa – spiega infatti il dirigente Davarpanah – dobbiamo attendere l’ultimo nulla osta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che permetterà alla Capitaneria di Porto di consegnare formalmente al Comune le aree. Da quel momento la ditta avrà tempo 270 giorni per concludere l’intervento”.
“Siamo ad un passo dall’inizio dei lavori – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Leo Sestri – la riqualificazione della foce dell’Albula andrà a completare il progetto di messa in sicurezza complessiva del torrente, avviato con le opere di riprofilatura degli argini e le vasche di laminazione realizzate nel tratto più a monte. Possiamo considerare questo intervento anche l’avvio della riqualificazione del lungomare nord della città ma quello che mi preme evidenziare è l’obiettivo che esso si prefigge, ovvero difendere costa, strutture e infrastrutture da mareggiate sempre più violente. Mi riferisco prima di tutto alla passeggiata sul mare di via dei Tigli e all’impianto di sollevamento delle acque nere che, durante gli ultimi episodi di maltempo, ha rischiato di essere danneggiato. Per non dire della possibilità che avremo di far scaricare le acque dell’Albula più a largo con il risultato di ridurre il rischio di esondazioni e limitare il fenomeno di accumulo di sedimenti fangosi in prossimità della battigia che tanta perplessità suscita tra i bagnanti”.