DIOCESI – È stata una esperienza coinvolgente e formativa, quella che si è tenuta a Montedinove, il 21 e 22 Marzo con i giovani di Azione Cattolica, insieme a Mons. Bresciani che ha curato gli esercizi spirituali.
Un nutrito gruppo di giovani, provenienti da tutta la Diocesi, ha meditato con la guida del Vescovo Carlo sul tema della spiritualità liturgica.
Partendo dai testi dell’allora Mons. Giovanni Battista Montini, il vescovo ha suddiviso la meditazione in 3 punti :
-la liturgia come valore pedagogico, dunque, un incontro tra l’azione di Dio e il corpo. La liturgia è definita come pedagogia di unità, come azione educativa alla libertà interiore ed esteriore di ognuno di noi. Essa incarna il “respiro cosmico” della Chiesa, tutti uguali nella stessa liturgia.
-la liturgia come dialogo con Dio, la fede trova il suo fondamento nella Parola, quindi nella rivelazione. Il dialogo con Dio è un dialogo trinitario che presuppone l’ascolto e la comprensione. Non è possibile costruire un “Dio personale“, se non lo ascoltiamo, non possiamo incontrarlo. Il canto della fede è il canto del dialogo tra Dio e noi.
-l’esperienza della liturgia della persona, la spiritualità ha bisogno di una guida. Esistono regole nella vita cristiana. Senza Dio cadiamo nella superstizione e nella paura, chi vive la paura non vive un canto libero. La devozione, se vuota diventa devozionismo. La liturgia, che è un incontro tra Dio e l’uomo, dona una verità che desta emozioni. Il rito non è mai individualistico, infatti Gesù celebra nella comunità e come Lui dobbiamo imparare ad essere dono per gli altri. Dobbiamo vivere una vita “Cristiforme”.
“Spiritualità personale significa vigilanza e apertura. Non solo io sono, non solo vivo, ma sono consapevole del mio essere, del mio vivere. È tutto in un unico atto…Dio.” Questa esperienza ha permesso a tutto il gruppo di non sottovalutare la relazione interiore con se stessi e con gli altri.