Ma ieri chi ama lo sport ha potuto esultare con la Ferrari, vincitrice con il tedesco Vettel (vero erede di Schumacher) nel Gran Premio della Malesia. E poi con l’eterno Valentino Rossi, ritornato al successo in Qatar, nella prima gara del Mondiale di MotoGp. E poi altri due italiani sul podio con lui, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone (entrambi su Ducati). Una tripletta da sogno.
Insomma, una domenica speciale, vissuta sul filo dei centesimi di secondo, come è nelle gare di velocità, dove l’Italia torna prepotentemente a ruggire. Forse troppo facile leggere in questi successi la metafora di un Paese che vuole tornare a correre per conquistarsi un posto di rispetto nel mondo. Intanto godiamoci questi successi, meritati e sicuramente sudati. Nel mondo dei motori, infatti, nessuno regala nulla. Lo sanno bene i tedeschi e gli spagnoli, sino a ieri dominatori in Formula Uno e nel MotoGp. Il che vuol dire che dobbiamo tornare a guadagnarci il futuro con la fatica, l’intelligenza e la nostra capacità di pensare bene e di fare meglio.
Sin qui la metafora, aspettando che gli azzurri di Conte ricomincino anche loro a correre, sudare e meritarsi il rispetto degli avversari e dei tifosi. Giochino almeno per quello, il rispetto. Di questi tempi non è poco. Può essere l’inizio di un nuovo ciclo. Come ci auguriamo per la Rossa di Maranello e per il trio delle meraviglie del motomondiale.