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Unioni civili, chi pensa ai bambini?

“In un Paese sempre più ‘vecchio’ vengono considerate presunte ‘conquiste di civiltà’, leggi che soddisfano desideri e bisogni degli adulti”. Lo dice una nota dell’Associazione Amici dei bambini (Aibi), commentando il via libera dato dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama al testo base sulle unioni civili. Ma, si chiede l’Aibi, “a chi interessa il destino di milioni di bambini abbandonati? Il testo licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato stabilisce una sostanziale parificazione delle unioni omosessuali ai matrimoni. La possibilità di dichiararsi ‘coniuge’ per le coppie omosessuali porta con sé anche la possibilità che un partner possa adottare i figli biologici del partner. Per quanto le adozioni restino per ora prerogativa delle coppie eterosessuali sposate, il testo Cirinnà è una sorta di ‘cavallo di Troia’”. Perciò, si chiede l’Aibi, “chi difende i diritti dei bambini? La Camera? Il Senato? Sono entrambi in mano agli adulti. E intanto in Italia ben 5 milioni e 300mila coppie sposate restano senza figli. Moltissime vorrebbero adottare, ma sono spaventate da costi e lungaggini burocratiche. Matteo Renzi, prima di diventare premier, aveva promesso una riforma delle adozioni internazionali, inserendola tra le priorità dei diritti civili, ma finora la politica ha mostrato ai bambini il suo difetto peggiore: lo strabismo adultocentrico”.

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