Il sito riporta anche l’invito ai fedeli dei vescovi bosniaci all’incontro con Papa Francesco. “Venti anni dopo la guerra – si legge nel testo – non si sono ancora raggiunte una pace giusta e una vera riconciliazione. La giustizia sociale e la sicurezza non si sono, purtroppo, realizzate, ma sono rimaste solo un desiderio delle persone di buona volontà. È evidente che, senza un autentico rinnovamento dello spirito umano, non ci può essere un vero progresso economico e giustizia sociale”. “Crediamo – scrivono i vescovi – che i messaggi di Papa Francesco possano essere un incentivo efficace per un rinnovamento spirituale necessario, così come per ogni altro rinnovamento della nostra società. Essi ci aiuteranno a capire che siamo tutti responsabili per la costruzione di una pace futura e felice per tutti i cittadini di questo Paese”. Dai presuli bosniaci arriva anche la denuncia che gli accordi di Dayton (che posero fine alla guerra) “non offrono le condizioni necessarie per la pace e la prosperità del nostro Paese”. Da qui la necessità di promuovere “rispetto reciproco e leale collaborazione dei rappresentanti locali nel governo e di tutta la gente di questo Paese”. Senza rispetto e collaborazione, “non ci può essere vero progresso e prosperità per tutti i cittadini e i gruppi etnici”.
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