Di Don Lanfranco Iachetti
DIOCESI – Da Gerusalemme a Gerico. Una parabola nella parabola.
L’incontro con un Gesù: pratico, non teorico
Non si può andare senza portare con se l’uomo.
Con questa consapevolezza si sono ritrovati circa 150 volontari della nostra Caritas diocesana e di quelle parrocchiali, dell’Unitalsi e vinceziani, di tutti i gruppi di volontariato della nostra diocesi per dare inizio ad un cammino di formazione.
Padre Silvano Nicoli ha cercato di coniugare il primo verbo del prossimo convegno verso Firenze: “uscire” per ascoltare, per “aprire gli occhi”, per fermarsi come il samaritano. Ha detto tra l’altro che non ci si mette in strada a fare volontariato perché si ha del tempo libero ma se una persona coglie che dentro la vita ha una fecondità, non può tenerla per se, deve generare qualcosa, la condivide.
Il volontariato si muove in base a “scelte valoriali”. Ciò che caratterizza il volontariato cristiano è la motivazione, il modo con cui si porta avanti un servizio, come ad esempio la gratuità e il senso umano del dono.
E si prese cura di lui…
Non è mancato il riferimento nella preghiera, al gravissimo naufragio in cui sono morte diverse centinaia di migranti.
Una preghiera di don Tonino Bello, di cui proprio ieri si celebrava l’anniversario della morte, ha concluso il primo dei cinque incontri di formazione.
“Il tempo non è denaro, è lo spazio dell’amore in cui lo sperpero è un affare e le sue uscite invece che impoverirlo raddoppiano il capitale”.