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Cittadini sporcaccioni? Il sindaco avvocato li mette alla gogna 2.0

Di Giuseppe Orrù
Chi verrà sorpreso a sporcare la città non solo sarà multato, ma verrà messo alla “gogna” in piazza e su Internet. Che nell’era dei social significa diffondere in modo incontrollato l’immagine di chi viene pizzicato in un comportamento scorretto e aumentare il peso della pena, che si aggiunge a quello economico della multa.
Succede a Gattinara, 8.400 anime in provincia di Vercelli, dove il sindaco Daniele Baglione, avvocato di 36 anni, ha deciso di esporre nella piazza principale del paese la foto di chi verrà sorpreso dalle telecamere della videosorveglianza comunale a sporcare il paese, buttando i rifiuti dove non deve o non raccogliendo gli escrementi del proprio cane durante la passeggiata con Fido. I fotogrammi che “incastrano” i colpevoli saranno trasmessi sui monitor informativi che si trovano in piazza e in municipio e sul sito internet del Comune.
Il sindaco le ha provate tutte: le campagne di sensibilizzazione con disegni, fumetti e frasi ad effetto, la promessa d’intensificare i controlli dei vigili urbani. Addirittura un indirizzo e-mail a cui i cittadini possono segnalare problematiche di decoro urbano e proprietari di cani maleducati (l’anonimato è garantito). Ci si aspettava di avere soffiate da far verificare alla polizia municipale, con appostamenti e conseguente verbale, invece arrivano principalmente lamentele di strade sporche e degrado. Il clima è diventato esasperato. Il problema della pulizia delle vie cittadine, dovuta alla maleducazione di pochi, è quanto cittadini e commercianti rinfacciano con più frequenza e rabbia al sindaco Baglione.
Nasce così l’idea della “gogna pubblica”: esporre alla berlina l’immagine catturata dalle telecamere di chi sporca Gattinara, mascherandone il volto. Per il primo cittadino è “una pena accessoria alla multa”, per placare la rabbia di residenti e negozianti stufi di pulire il marciapiede davanti casa e che troverà gioco facile grazie alla condivisione sui social network. Col rischio però di innescare una sorta di “caccia all’uomo”, alimentata da un vortice di commenti sempre più pesanti. Perché la rabbia è davvero tanta. Multa a parte, la “pena” accessoria solitamente serve a riabilitare, magari richiedendo un impegno a favore del decoro urbano, con qualche ora di servizio di volontariato; opzione resa complicata dalla burocrazia. La “gogna 2.0”, invece, produce un risultato più immediato: permette a chi ha vinto – il Comune che ha stanato chi sporca la strada – di esibire il “trofeo”, per condividerlo con tutta la popolazione, a cui dare prova che l’ente pubblico ha fatto il suo dovere.
La prima “vittima” è un uomo di un paese vicino. A casa sua non era solito fare la raccolta differenziata dei rifiuti, con il “porta a porta”. Buttava tutto in un sacchetto e poi sceglieva un cestino porta rifiuti del centro storico di Gattinara per liberarsene. Il fotogramma che lo ritrae mentre si disfa dell’immondizia di casa è stato utilizzato per stampare manifesti e locandine diffuse in tutta la città, con lo slogan: “Beccato e multato. Chi sporca paga”. In questo caso la sanzione è stata di 400 euro e i concittadini del sindaco Daniele Baglione sembrano aver gradito molto il fatto di poter puntare il dito contro una persona, anche se irriconoscibile. Non tanto per vendetta. Quanto perché la divulgazione delle immagini di un comportamento scorretto, fonte di imbarazzo per chiunque, possa essere un deterrente maggiore di quanto finora non lo sia stato il rischio di dover sborsare qualche centinaia di euro per pagare la multa.
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