Foto Simone Incicco, articolo Floriana Palestini
DIOCESI – Venerdì 24 Aprile presso la Parrocchia Regina Pacis di Centobuchi si è tenuta la veglia diocesana vocazionale per la 52° Giornata Mondiale Per le Vocazioni.
La celebrazione è iniziata alle ore 21.15 con la Santa Messa presieduta dal vescovo Carlo Bresciani.
Dopo aver descritto la vocazione di Saulo che lo ha condotto da sterminatori dei Cristiani a discepolo di Gesù, il vescovo Carlo ha affermato: “Saulo non è freddo, non è indifferente, dopo aver cercato la strada la percorre fino in fondo.
Dio si fida di Saulo e si fida anche di noi.
Egli vuole tirar fuori di noi il meglio. Dio si fida di Saulo e Saulo si fida di Dio”.
Riflettendo sulla figura di Anania che ha aperto gli occhi a Saulo, il vescovo ha comparato Anania alla Chiesa la quale ci aiuta capire e discernere ciò che riceviamo e a vedere Dio: “Noi scopriamo la nostra vocazione mettendoci in ascolto del Signore attraverso la Chiesa e mantenendo grande questa passione che porterà San Poalo ad affermare: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Se non siamo innamorati di Gesù che cos’è l’essere cristiani? Veniamo in chiesa perché siamo innamorati di Gesù e perché vogliamo incontrarlo, perché vogliamo ascoltarlo e lì scopriamo noi stessi in Gesù“.
Il vescovo ha poi concluso: «Cibarsi di Gesù è andare oltre l’apparenza e vivere il mistero della sua presenza. Quando ci mettiamo in ginocchio profondo in adorazione dell’Eucarestia, adoriamo la presenza che è aldilà dell’apparenza ma che è viva, la Presenza che è Dio.
Ci nutriamo di Dio per andare in missione e Gesù ci manda in missione per amare.
È qui la nostra vocazione: ci chiama ad amare donandoci.
Ci sono vari modi per farlo, come il matrimonio, la vita consacrata, la vita religiosa, la vita sacerdotale. Ciò che è fondamentale è amare come Dio ama in Gesù.
Quando abbiamo capito questo, siamo sulla strada giusta per comprendere la nostra vocazione, perché questa è la vera missione.
Se non abbiamo imparato ad amare, se non abbiamo imparato ad amare Gesù ed amarci tra di noi come Gesù ama, la vita è vuota.
Preghiamo affinché ognuno di noi possa capire che questa è la vocazione che è dentro la nostra carne e che solo così la nostra vita diventa bella, meritevole di essere vissuta seguendo il Signore Gesù”.
A seguito delle parole pronunciate dal Vescovo, il giovane Andri ha ricevuto i sacramenti cristiani, ovvero il dono del battesimo, della confermazione e dell’eucaristia.
Al termine della celebrazione l’assemblea ha proseguito la preghiera con adorazione eucaristica: per tutta la notte si sono alternati gruppi dalle parrocchie e movimenti provenienti da tutta la nostra diocesi.
La veglia si è conclusa sabato mattina alle ore 8.00, con la celebrazione dell’ufficio delle letture e le lodi.
Don Roberto Traini ringrazia tutti coloro che hanno preso parte alla Veglia e che hanno dato un prezioso contributo alla sua preparazione e realizzazione facendo proprio il desiderio di pregare per il dono di autentiche vocazioni per la nostra Chiesa diocesana.