Per l’arcivescovo di Cracovia, Giovanni Paolo II è stato anche “profeta delle cause riguardanti il matrimonio e la famiglia”, già ai tempi di Cracovia, quando scrisse il libro “Amore e responsabilità”. “Già allora difendeva i valori e la dignità della vita umana, specie quella indifesa”, ha sottolineato il cardinale: “Allora concentrò la sua attenzione sulla teologia del corpo. E poi portò le sue esperienze pastorali in questo campo nel terreno della Chiesa universale, e consegnò alla Chiesa l’esortazione Familiaris Consortio”. “Oggi la Chiesa continua a vivere la questione della famiglia, come è dimostrato dal successivo Sinodo dei vescovi che affronta questo problema e questa sfida”, le parole dell’arcivescovo, secondo il quale “indubbiamente profetico fu il modo di Giovanni Paolo II di accostarsi al mondo dei giovani”. Già il giorno dell’inaugurazione del suo pontificato, infatti, “li chiamò speranza della Chiesa e sua speranza”. “Profetica” è stata anche l’iniziativa di organizzare le Giornate mondiali della gioventù, “come una grande festa della fede della Chiesa, che si ravviva e rinnova in ogni generazione, in ogni cuore umano conquistato da Cristo e per Cristo”. “Come non ringraziare il Santo Padre Francesco per la decisione di vivere la prossima Giornata mondiale della gioventù con lui, tra un anno, a Cracovia?”, ha detto l’arcivescovo di Cracovia.