Il legame fortissimo che lega i fedeli della nostra diocesi a questa preghiera popolare è uno dei segni più belli della fede e delle solide tradizioni religiose della nostra terra.
Siamo certi infatti che molte comunità pregano il rosario oltre che in una chiesa anche per strada, davanti a un’edicola, riunendosi in un garage o davanti a una casa o nei luoghi della sofferenza.
Rafforzare la preghiera del rosario nei solchi delle nostra terra vuol dire condividere le situazioni di disagio e di sofferenza, di gioia e di speranza di tanti uomini e donne, giovani, anziani e bambini.
I misteri della gioia, della luce, del dolore e della gloria vogliono dire a tutti che Gesù condivide con noi la vita in ogni sua espressione e situazione: nulla gli è sconosciuto e nulla gli è indifferente.
Per comprenderne appieno l’importanza pubblichiamo i primi 3 punti del testo dell’Epistola enciclica del Beato Paolo VI.
All’approssimarsi del mese di maggio, consacrato dalla pietà dei fedeli a Maria Ss.ma, esulta il Nostro animo al pensiero del commovente spettacolo di fede e di amore che, fra poco, sarà offerto in ogni parte della terra in onore della Regina del cielo. È, infatti, il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia.
2. Ci riesce pertanto assai gradita e consolante questa pia pratica del mese di maggio, così onorifica per la Vergine e così ricca di frutti spirituali per il popolo cristiano. Giacché Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso. E che altro significa il continuo ricorso a Maria, se non un cercare fra le sue braccia, in lei e per lei e con lei, Cristo Salvatore nostro, al quale gli uomini, negli smarrimenti e nei pericoli di quaggiù, hanno il dovere e sentono senza tregua il bisogno di rivolgersi, come a porto di salvezza e come a fonte trascendente di vita?
3. Appunto perché il mese di maggio porta questo potente richiamo a più intensa e fiduciosa preghiera, e perché in esso le nostre suppliche trovano più facile accesso al cuore misericordioso della Vergine, fu cara consuetudine dei Nostri Predecessori scegliere questo mese consacrato a Maria, per invitare il popolo cristiano a pubbliche preghiere, ogniqualvolta lo richiedessero i bisogni della Chiesa o qualche minaccioso pericolo incombesse sul mondo. E Noi pure, Venerabili Fratelli, quest’anno sentiamo il bisogno di rivolgere un simile invito a tutto il mondo cattolico. Se consideriamo, infatti, le necessità presenti della Chiesa e le condizioni in cui versa la pace nel mondo, abbiamo seri motivi per credere che l’ora è particolarmente grave, e urge più che mai l’appello ad un coro di preghiere, da rivolgersi a tutto il popolo cristiano. Dato a Roma presso S. Pietro, il 29 aprile 1965, secondo anno del nostro pontificato. (Il testo di Paolo Vi è stato tratto da www.vatican.va)