Santa MartaSono due i tratti dell’identità del cristiano: la storia e il servizio. Ne è convinto Papa Francesco. Nell’omelia della Messa ieri a Santa Marta, il Pontefice ha spiegato che “il cristiano è uomo e donna di storia, perché non appartiene a se stesso, è inserito in un popolo, un popolo che cammina. Non si può pensare in un egoismo cristiano, no, questo non va. Il cristiano non è un uomo, una donna spirituale di laboratorio, è un uomo, è una donna spirituale inserita in un popolo, che ha una storia lunga e continua a camminare fino a che il Signore torni”. E questa è una “storia di grazia, ma anche storia di peccato”. Con riferimento al re Davide citato da san Paolo, Papa Francesco sottolinea che “prima di diventare santo è stato un grande peccatore. Un grande peccatore. La nostra storia deve assumere santi e peccatori. E la mia storia personale, di ognuno, deve assumere il nostro peccato, il proprio peccato e la grazia del Signore che è con noi, accompagnandoci nel peccato per perdonare e accompagnandoci nella grazia. Non c’è identità cristiana senza storia”.

Per Papa Francesco, il secondo tratto identificativo del cristiano è il servizio: “Gesù lava i piedi ai discepoli invitandoci a fare come lui: servire”, e a superare l’egoismo che “è un peccato, è un’abitudine dalla quale dobbiamo staccarci”. Di qui l’incoraggiamento a “chiedere perdono, che il Signore ci converta. Siamo chiamati al servizio. Essere cristiano non è un’apparenza o anche una condotta sociale, non è un po’ truccarsi l’anima, perché sia un po’ più bella. Essere cristiano è fare quello che ha fatto Gesù: servire”. “Nel mio cuore – l’interrogativo suggerito a tutti da Francesco – cosa faccio di più? Mi faccio servire dagli altri, mi servo degli altri, della comunità, della parrocchia, della mia famiglia, dei miei amici, o servo, sono al servizio di?”.

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