“L’origine di ogni cultura dell’incontro è l’incontro fondante con Cristo e con la sua parola”. È questo l’insegnamento e, al tempo stesso, ciò che testimonia papa Francesco ad avviso del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, intervenuto ieri a Milano al seminario su “Papa Francesco e la cultura dell’incontro”, promosso dall’Università Cattolica verso Firenze 2015.
Galantino ha sottolineato come le omelie quotidiane a Santa Marta siano “una sorpresa continua” perché lì il Papa “non fa altro che mettere in comune la lectio divina fatta nell’ora precedente sui testi della Messa”. Ecco, dunque, che anch’esse costituiscono “un’esperienza d’incontro” con chi gli sta di fronte, che trae origine dall’incontro con Cristo. E “l’incontro con Cristo è l’origine di tutto ciò che dice, anche della sua originalità”, come pure della “capacità di ritornare, a volte, su decisioni già prese”.
Incontro inteso come “reciprocità” tra due persone che da quell’incontro escono cambiate. “Quello che papa Francesco dice e fa, anche quando attraversa piazza san Pietro con la papamobile – ha aggiunto il segretario generale della Cei -, vuole che sia esperienza di reciprocità”. In questa chiave va intesa anche la richiesta di essere “Chiesa in uscita”, che “non può essere uno slogan: è un impegno, un compito che ci è stato affidato”. “In realtà, a fondamento di tutto quello che il Papa ci sta dicendo – ha concluso – c’è quello che già ci avevano detto Benedetto XVI e Giovanni Paolo II: concepire il rinnovamento come conversione e la conversione come ritorno a Cristo, ossia come incontro con lui”.