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“Musica e Fede”, amici o nemici? Lo scopriamo con RannLA

Leggi le precedenti interviste ai TEMAPERNONA: Alessandro, David, Gianluigi e Antonio
Matteo Pagnoni
David e Mattia del duo Progettoparallelo

Ho avuto il piacere di conoscere e intervistare Luca Ranalli, creatore di RannLA, ecco cosa mi ha raccontato:

Come e quando è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata poco prima dell’adolescenza, il periodo in cui più o meno si cominciano ad assimilare le prime emozioni pronte a tramutarsi in note e tu ne rimani incantato ogni volta che vedi qualcuno suonare uno strumento.

La musica che ascoltavano i tuoi genitori, ti ha influenzato in qualche modo o hai seguito una strada del tutto personale?
Si i miei genitori ascoltavano diverse musicassette, per lo più in macchina. Non che andassi matto per Claudio Baglioni,Gianni Morandi o i Pooh ma in compenso c’era Lucio Battisti! Lui si, mi ha aiutato tanto soprattutto quando ho cominciato a suonare la chitarra. Poi sono arrivati  i Nirvana,gli Oasis e i Roxette, che ho scoperto da solo e così sono andato avanti fino ad oggi.

Quando e come è nato RannLA?
RannLa è un progetto nato di recente, nel 2010, circa 5 anni fa. Dai quindici anni in poi ho suonato in diversi gruppi e tuttora suono in un gruppo come chitarrista, ma RannLA è il mio progetto solista, una sorta di altr ego musicale.

Perché questo nome?
Da circa 8 anni lavoro come mulettista e sono, a detta di colleghi e amici, parecchio “rumoroso”. Così un collega mi soprannominò RannLA che in dialetto ascolano vuol dire grandine.

ll ricordo più bello legato alla musica?
In un live di due anni fa, con il gruppo con cui suono,  ad un certo punto la gente ha cominciato ad abbracciarsi e a cantare una mia canzone. Si è creata un atmosfera magica.

Invece, l’esperienza più brutta?
Un’esperienza brutta invece è stata quando, con il gruppo con cui suono, ci siamo presentati per suonare a un Oktober Fest a Villa Pigna e stranamente vi abbiamo trovato un altro gruppo al posto nostro, pronto a suonare! Cioè hanno occupato la serata!! Ne rimasi molto deluso.

Il tuo è solo un hobby o un vero e proprio lavoro?
La mia musica é pura passione, le mie canzoni sono come figlie e continueró a scrivere e suonare finché sarò in grado di farlo.

Cosa ne pensi della musica oggi?
Oggi esiste solo musica bella e musica brutta e la società rende difficile il proporsi come gruppo nuovo o che comunque fa qualcosa di nuovo. Una volta bastava avere talento e crederci,oggi o devi avere tanti soldi da spendere o ti affidi ai talent (a volte anche con qualche spintarella).  La buona notizia é che la musica é infinita puoi riscoprirla sempre e comunque in qualsiasi momento,un gruppo o cantante anche di 20 anni fa se lo scopri oggi é come fosse appena uscito .L’importante per chi vuole creare musica é non smettere mai di farlo anche se suoni per poche persone o mille perché la musica fará del bene in primis a te e poi a chiunque ne abbia bisogno,se poi appare il cammino per il successo dipenderà solo da te con quali mezzi proseguire senza dimenticare nello zaino costanza,fiducia e volontà.

Progetti per il futuro?
Scrivere e suonare ancora tante altre canzoni!

E per finire… il tuo rapporto con la Fede?
Ho cominciato a fare i primi accordi di chitarra proprio in Chiesa. Io ed altri ragazzi animavamo la Messa della domenica. Personalmente devo molto alla Chiesa e alla fede per quel che riguarda la mia formazione musicale. Imparando gli accordi dei canti a Messa sono riuscito a usarli anche per le canzoni dei cantanti che mi piacevano. Inoltre  negli ambienti della parrocchia ho stretto le prime amicizie, vissuto i primi amori, ma anche le prime responsabilità. La fede per un credente è il collegamento diretto con Dio e con la vita che lo circonda giorno per giorno e io, da credente, posso dire che è molto importante perché anche la musica stessa come Dio è un bene inestimabile.

Luisa Urbani: