“La solidarietà per sua natura deve aprirsi al mondo e deve rispondere a tutte le esigenze, a tutte le necessità e a tutti i bisogni”, e “oggi l’emergenza è quella delle migrazioni”.
Lo ha detto oggi il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, in un’intervista a Radio Vaticana. Questa mattina il cardinale ha portato il saluto di Papa Francesco all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che, nella sede di San Paolo fuori le Mura, ha celebrato il 30° anniversario dal riconoscimento come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, e ha sottolineato che, mai come oggi, l’attività dell’istituzione deve essere ispirata a sentimenti di solidarietà. “Credo che, quindi, questa sia in un certo senso la strada normale, ovvia, in cui si deve muovere il Bambino Gesù – ha affermato ai microfoni di Radio Vaticana -, proprio perché nasce da questa intuizione di carità che poi i Papi hanno ricevuto ed hanno fatto propria ed hanno continuato sostenere ed incoraggiare nel corso del tempo.
Per il cardinale Parolin, “oggi l’emergenza è quella delle migrazioni, di tutti questi profughi che bussano alle porte dei nostri Paesi tra i quali si trovano anche molti bambini. Direi questo: pensiamo da quali situazioni spaventose di conflitto, di violenza, di guerra, di miseria queste persone fuggono. Credo che se ci mettiamo in questa prospettiva, forse anche le nostre reazioni e i sentimenti del nostro cuore possano cambiare”. In questa situazione è possibile far coincidere valori morali, religiosi e scientifici, “sempre a partire dall’idea profondamente cristiana della centralità della persona umana. Tutto quello che si fa, anche a livello di ricerca scientifica – ha concluso il segretario di Stato vaticano -, deve servire per l’aiuto concreto alla persona umana nelle sue varie necessità”.
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