Tra i vari esempi negativi: un cittadino di un Paese industrializzato utilizza almeno 200 volte l’energia biologica necessaria al suo sostentamento; la grande macchia di plastica nel Pacifico, la Pacific trash vortex, è 2500 km di diametro, pari a 3,5 milioni di tonnellate di plastica; in Italia in un anno vengono vendute 6 miliardi di bottiglie di plastica, 5 volte la distanza tra la terra e la luna; la più grande discarica della terra è l’atmosfera, con l’immissione nell’aria di più di 30 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. “L’ossessiva crescita di materie prime – ha osservato Masullo – provoca un flusso di materie prime dal sud al nord, in cambio in inquinamento e armi. L’ideologia consumista riempie i supermarket dei Paesi ricchi e svuota i mercati dei Paesi poveri”. La ricetta per una inversione di tendenza è semplice: non mettere al centro il denaro ma l’uomo, essere “né troppo poveri né troppo ricchi, per produrre benessere sostenibile per tutti”. Basta guardare ad alcune realtà virtuose: il Costarica ha le stesse risorse dell’Italia e ha già il 100% di energia da fonti rinnovabili. In Italia, invece, “il solare va avanti sulle sue gambe grazie al Sud – ha detto Masullo -, la geotermia è ferma a Larderello, l’eolico è bloccato da sedicenti ambientalisti, mentre l’Eni devasta l’Appennino e l’Adriatico in cerca di qualche goccia di petrolio”.